Festival di Sanremo, Sony e Baglioni: il grande successo di ascolti spazza via il conflitto di interessi
“Non si può pensare di risolvere la situazione di milioni di persone in movimento e in situazioni di disagio evitando lo sbarco di quaranta persone. La questione è una farsa. L’Italia è un Paese incattivito”. Secondo alcuni colleghi artisti, tra cui Mogol, Claudio Baglioni – che del Festival di Sanremo è conduttore e direttore artistico – avrebbe potuto prendere posizione sul tema in un momento diverso rispetto alla presentazione della manifestazione canora: “Penso che gli artisti possano fare quello che vogliono, dipende dalle persone. Io – dice Mogol – non avrei risposto, ma avrei colto l’occasione per parlare di un mio progetto che potrebbe risolvere il problema dei migranti a beneficio di tutti”.
Sui modi e i tempi scelti da Baglioni si può discutere all’infinito senza arrivare a un accordo, più facile è – invece – capire che la polemica sul presunto conflitto d’interessi di mister “maglietta fina” è stata costruita ad arte per distogliere l’attenzione dalle dichiarazioni dell’artista. Piaccia, oppure no, il Festival di Baglioni è stato un successo. Che la Rai spera di replicare.
Eppure, all’indomani della presa di posizione del direttore artistico della competizione canora è intervenuto il consigliere Rai – in quota Fdi – Giampaolo Rossi: “Parlare di migranti è fuori contesto, ma intanto chiederò che la Rai verifichi se ci sono conflitti di interesse generati dal rapporto che il direttore artistico del Festival di Sanremo ha con la sua casa discografica, che è la stessa cui appartiene una buona parte degli artisti selezionati”.
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