Conte: «Recessione? Manovra bis da escludere. Per ora»

E intanto va avanti il lavoro sul «decretone». Per gli statali spunta un bonus sull’anticipo della liquidazione, una sorta di sconto Irpef per i dipendenti pubblici che, andando in pensione, possono ottenere subito una prima tranche della liquidazione (fino a 30mila euro) grazie ad un finanziamento con interessi al 95% a carico dello Stato. Lo sconto, che va da 1,5 punti percentuali se l’indennità vera e propria arriva con un anno di ritardo a 7,5 punti se il ritardo è superiore a 5 anni. Non viene applicato però per indennità sopra i 50mila euro. Ecco poi una stretta sui giochi d’azzardo, con una multa tra i 20 e i 50mila euro per chi svolge attività illegale, sanzione che si somma al carcere, con il periodo di reclusione che sale e va dai 3 ai 6 anni (era dai 6 mesi ai 3 anni). Aumenta poi dal primo luglio 2019 la ritenuta sulle vincite al 10&Lotto e sale all’11%, ma resta fissa all’8% quella per tutti gli altri giochi; passa dall’1,35 al 2% il prelievo sulle slot machine; il nulla osta per la distribuzione di ogni singolo apparecchio raddoppia e passa da 100 a 200mila euro, mentre aumentano del 10% gli acconti del prelievo erariale unico (Preu) pagati nel sesto bimestre 2019. Le imprese del gioco legale non gradiranno.

Confermata la tassa d’imbarco sugli aerei, imposta di 3 euro già prevista dalla legge Fornero che finanzia il fondo di solidarietà per il personale aereo. Ma nel 2019 solo il 50% finirà nel fondo, mentre il resto è per l’Inps, che dal 2020 riceverà l’imposta per intero. Non ci saranno aumenti per i consumatori che, tra imposta e incremento addizionale, continueranno a pagare 6,5 euro (7,5 da Ciampino e Fiumicino).

Continua la polemica sui fondi destinati ai disabili dal reddito di cittadinanza. E se Forza Italia parla di «ennesima promessa mancata», la Fand (Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili) esprime «tutta la propria delusione e preoccupazione»: non c’è stato alcun aumento delle misere pensioni, e le misure annunciate sono di fatto poca cosa». Ecco perché chiede un tavolo di confronto tra istituzioni e associazioni durante l’esame parlamentare del «decretone».

CORRIERE.IT

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