Basta una foto: come funziona la truffa dell’assegno su Whatsapp
di FEDERICO FORMICA
Mi faccio mandare via Whatsapp la foto di un assegno compilato, la stampo e vado a incassare i soldi in banca. Sembra la sceneggiatura di un film di Totò scritta ai tempi nostri, ma è tutto vero: sono molti i consumatori che hanno subito questo tipo di truffa, diffusa soprattutto nel mercato delle auto usate negli ultimi 2-3 anni.
La denuncia è del Movimento difesa del cittadino (Mdc). Il truffatore è il venditore dell’auto, che mette l’annuncio online. Le trattative vanno avanti via telefono e, quando l’accordo è vicino, il venditore fa sapere che accetta solo pagamenti con assegno, chiedendo alla vittima una foto dell’assegno compilato come prova della sua volontà di concludere l’acquisto. Il compratore è convinto di fare un affare perché non deve versare alcuna caparra né firmare alcun accordo preliminare: in fondo, mandare una foto non costa nulla.
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