Dopo Bankitalia anche il Fmi taglia le stime, ora l’Italia zavorra l’economia mondiale
DAVOS – In perfetta sintonia con quella Banca d’Italia che secondo Luigi Di Maio “sbaglia sempre”,
anche il Fondo monetario internazionale taglia le stime di crescita
dell’Italia allo 0,6 per cento per l’anno in corso. Una revisione di
quattro decimali rispetto a tre mesi fa e un numero che potrebbe anche
peggiorare, se lo spread dovesse rimanere alto. Il “boom economico”, per
ora, sembra inghiottito da un orizzonte dove si stanno addensando molte
nubi scure.
Oltretutto, la zavorra non viene dall’estero; la zavorra siamo noi. Ed è
la nuova capoeconomista del Fondo, Gita Gopinath, a dirlo a chiare
lettere, nella conferenza stampa di presentazione dell’aggiornamento
delle stime sull’economia globale: “Il costoso intreccio tra rischi
sovrani e rischi finanziari in Italia rimane una minaccia”. Mentre a
ottobre era stato il braccio di ferro commerciale tra Stati Uniti e Cina
a imbrigliare l’economia globale, da allora l’ulteriore freno al Pil è
“in parte” imputabile alla Germania e all’Italia, si legge nel
documento. Nel caso del nostro Paese “le preoccupazioni sui rischi
sovrani e finanziari” – tradotto, lo spread alle stelle dei mesi scorsi –
“ha schiacciato la domanda interna”.
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