Mafia, blitz contro la nuova Cupola: sette fermi a Palermo

Decisive le rivelazioni di due boss pentiti della nuova Cupola – Decisive per far scattare il blitz sono state le rivelazione dei boss pentiti Francesco Colletti, capomafia di Villabate fermato il 4 dicembre, e Filippo Bisconti, finito in manette nella stessa indagine. I due hanno rivelato ai magistrati il loro ruolo di vertice dei mandamenti di Villabate e Belmonte Mezzagno. Entrambi hanno inoltre confermato la riorganizzazione della Commissione provinciale di Cosa nostra svelando le dinamiche interne alla stessa e hanno fornito elementi importanti a carico di Leandro Greco, Calogero Lo Piccolo e Giovanni Sirchia.

Colletti, ai vertici della nuova Commissione, venne intercettato mentre parlava in auto col suo autista Filippo Cusimano. “Si è fatta comunque una bella cosa… per me è una bella cosa questa… molto seria… molto… con bella gente… bella! grande! gente di paese… vecchia gente di ovunque”, disse confermando i sospetti degli inquirenti sulla restaurazione dell’organo direttivo.

Greco si faceva chiamare come il nonno – Leandro Greco, di 29 anni, si faceva chiamare come il nonno. Il padre Giuseppe, invece, morto negli anni scorsi, aveva interrotto la “tradizione” familiare e faceva il regista. Del “Papa” si ricorda l’augurio, che suonò come una minaccia, fatto da dietro le sbarre dell’Ucciardone alla corte d’Assise che doveva decidere il maxi processo.

TGCOM



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