Al via l’operazione Calenda ma sorgono già i primi distinguo, da parte di Mdp e +Europa. Tutti in attesa del nuovo segretario Pd
Partita con il vento in poppa dell’entusiasmo, l’iniziativa di Carlo Calenda – finalizzata a promuovere una lista unitaria europeista alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue – con il passare dei giorni vedere cresce le sottoscrizioni, ma anche i dubbi.
“Siamo arrivati a 75mila adesioni”, fa sapere l’ex ministro. Ma un conto è firmare un appello, un altro organizzare un contenitore politico che rimetta in discussione partiti, alleanze, principi programmatici. E se perfino un europeista convinto come Enrico Letta ha espresso nei giorni scorsi le proprie perplessità su un fronte unico contro le forze nazionaliste e populiste, Calenda non può che precisare: “Non abbiamo fatto un appello per un fronte anti-sovranista, ma un manifesto con proposte precise che vanno condivise. Non è una cosa contro, ma una cosa per”. E ancora, scendendo più nel dettaglio: “Non credo che debba entrare nel movimento chi cerca alleanze nazionali a destra o a sinistra, con Lega o M5S, o sarebbe un’operazione di trasformismo politico. Quindi, nello specifico, credo che non debbano entrare Leu e Forza Italia”.
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