Venezuela nel caos, Guaidó si proclama presidente. Riconosciuto da Usa, Canada e dai Paesi dell’America latina

E su Twitter Maduro lancia un appello: “Il popolo agguerrito e combattente rimanga in allerta, pronto alla mobilitazione per difendere la patria. Nessun colpo di stato, nessun interventismo – conclude Maduro – il Venezuela vuole la pace”.

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Approfondimento

Venezuela, così lo sconosciuto ingegnere Juan Guaidó diventò leader per caso

di ALESSANDRO OPPES
Donald Trump è stato il primo a riconoscere Guaidó come capo dello Stato. “Non consideriamo nulla, ma tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca quando gli è stato chiesto se intendesse inviare i militari statunitensi in Venezuela. Perentoria, poi, la risposta del segretario di Stato Mike Pompeo sul caso diplomatici: gli Usa non ritireranno i propri diplomatici da Caracas, come chiesto da Maduro, perché non lo riconoscono come legittimo presidente e quindi “non considerano che abbia l’autorità legale per rompere le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti o dichiarare persona non grata i diplomatici” americani. Pompeo ha poi minacciato ritorsioni: “Chiediamo a tutte le parti di astenersi da misure non coerenti con i privilegi e l’immunità previsti per la comunità diplomatica. Gli Usa intraprenderanno i passi appropriati per rendere responsabile chiunque metta a rischio la sicurezza della nostra missione e del nostro personale”.

Sulla scia della presa di posizione americana, hanno fatto seguito i riconoscimenti per Guaidò di Canada, Argentina, Brasile, Perù, Ecuador, Costa Rica, Paraguay e Messico. Il Brasile ha poi specificato che non parteciperà né appoggerà un intervento militare in Venezuela. Lo ha detto il vicepresidente brasiliano Hamilton Mourao: “Il Brasile non parteciperà in nessun intervento, non fa parte della nostra politica esterna l’intervenire nelle questioni interne di altri paesi”.

Anche il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha dichiarato: “Spero che tutta l’Europa si unisca nel sostegno alle forze democratiche in Venezuela. A differenza di Maduro, l’Assemblea parlamentare, incluso Juan Guaidò, ha un mandato democratico dai cittadini venezuelani”.

Cuba si è invece schierata con Maduro. Via Twitter, il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha manifestato il “supporto e sostegno” della nazione “per il presidente Nicolas Maduro dopo i tentativi imperialisti di screditare e di destabilizzare la rivoluzione boliviana”. Il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez, ha definito la mossa di Guaidò “un tentato colpo di Stato”.

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Approfondimento

Venezuela, storie di convivenza con la superinflazione

di FLORANTONIA SINGER (EL PAIS), traduzione di LUIS MORIONES
Sui social si sono moltiplicate immagini e video delle manifestazioni che, oltre a Caracas, hanno riempito le piazze di altre città venezuelane come Barquisimeto, Maracaibo, Barinas e San Cristóbal.

Intanto, in altri punti della capitale si svolgeva la contro-manifestazione dei simpatizzanti di Maduro: secondo Union Radio, in tre punti di Caracas era in corso la concentrazione dei dimostranti favorevoli al governo, diretti verso Plaza O’Leary, nel centro cittadino, per ribadire il loro sostegno al presidente della Repubblica. Tredici i morti negli scontri con le forze dell’ordine.

Venezuela, enorme folla sfila nelle strade di Caracas per protestare contro Maduro

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