Telefono Rosa contro Forum, la giudice Melita Cavallo nella bufera: «Senza rispetto verso chi ha subito violenza»
Rabbia social
La
causa va avanti con toni sempre accesi e l’indignazione del pubblico
esplode. Sulla pagina Facebook di Forum una valanga di commenti al
veleno. «Un giudice – tra l’altro donna – che su un canale nazionale si
permette di dire che uno stupro non è un incubo, che la ragazza “aveva
bevuto troppo”, e addirittura dice “lui aveva 18 anni, non 40”è uno
schiaffo in faccia a tutte le donne che hanno subíto una cosa del
genere»- scrive Erika. «Il modo in cui è stata trattata la vittima è
schifoso e mi vergogno per la trasmissione e per il giudice che fa
passare nel 2019 uno stupro come un errore giovanile» è il commento di
Francesca, simile a tanti altri. Giudizi impietosi su Melita Cavallo,
«Giudice cattiva arrogante e maleducata», «Una vergogna», e c’è chi ne
chiede l’allontanamento immediato dal programma.
Telefono Rosa invoca il garante
Interviene telefono Rosa che sulla sua pagina Facebook parla di decine e decine di segnalazioni e protesta ricevute e definisce quello a cui si è assistito in tv: «Un teatrino davvero triste e non certo di buon esempio e rispettoso di una donna che ha subito una storia di violenza e di imposizioni in giovane età… Ne esce una pessima immagine e un messaggio che manca di rispetto a tutte le donne e che non aiuta certo la causa del sostegno alle donne vittime di violenza». Telefono Rosa valuta di rivolgersi al Garante per la comunicazione. Sotto accusa soprattutto l’atteggiamento di Melita Cavallo che pure è un giudice di grande esperienza maturata in carriera in sedi prestigiose. Ha lavorato come giudice minorile in città importanti come Milano e Napoli e a Roma ha presieduto il Tribunale per i minorenni.
Da Mediaset per ora nessuna reazione. Ma certo non è un bel momento per Forum. Questa non è l’unica grana per il programma, visto che è di poche ore fa la notizia della sospensione del giudice forse più amato dal pubblico del mezzogiorno tv, Francesco Foti, intercettato nell’ambito di una inchiesta della procura di Catania mentre parla di «riciclaggio» e «soldi da lavare» con un altro avvocato poi arrestato.
CORRIERE.IT
Pages: 1 2