Telefonia, in stand by il taglio dei costi per chi cambia operatore
di ALESSANDRO LONGO
Dovremo continuare a pagare, chissà per quanto tempo ancora, costi di cambio operatore telefonico che l’autorità di settore (Agcom) ha già giudicato eccessivi. L’Agcom a novembre infatti aveva stabilito regole per tagliare questi costi, dando tempo fino a gennaio agli operatori per adeguarsi. Ma gli operatori non l’hanno fatto, a quanto risulta dalle caratteristiche delle offerte e contrattuali presenti sui loro siti. Pende del resto un loro ricorso al Tar del Lazio, contro queste regole: l’udienza per ottenerne la sospensiva è prevista il 6 febbraio. Anche Sky ha fatto ricorso, dato che le regole valgono pure per la pay tv (sebbene Agcom abbia riscontrato principalmente in telefonia il problema dei costi eccessivi).
Ricordiamo le nuove regole. Prima: in telefonia il costo di disdetta
base (che c’è su rete fissa e va di solito dai 35 ai 65 euro) non può
essere superiore a quello del canone. Seconda: gli operatori devono
ridurre il costo di disdetta anticipata (quella fatta prima della
scadenza del contratto di offerte promozionali, su rete fissa o mobile)
in modo proporzionale alla durata residua del contratto. Se gli utenti
disdicono poco prima della scadenza dovrebbero pagare meno, insomma.
Terza: gli utenti devono continuare a pagare a rate il costo di apparati
inclusi nel contratto (per esempio uno smartphone), anche dopo la
disdetta. Ancora adesso invece gli operatori fanno pagare tutte le rate
residue in un colpo solo.
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