Televisione delle star
E i diritti d’autore sono una cosa sacrosanta. Lo sanno bene editori e giornalisti saccheggiati dalla Rete senza prendere un soldo. Diciamo che si poteva scegliere un’altra star, e la star poteva non farsi scegliere, in questa fase che ci dicono di svolta epocale della politica italiana. Ma sapete com’è il potere: un pianeta con una irresistibile forza d’attrazione. Si parte con tante idee, poi nel Palazzo molte cose cambiano. Sarà l’analisi costi-benefici? Mah? Sta di fatto che i 5Stelle hanno già preso più volte il “premio retromarcia”. Sulla Tap, ad esempio. Sulla sicurezza, pronti e proni ad avallare la linea Salvini. Sulla Rai, appunto, per anni ritenuta addirittura infrequentabile. Ricordate? Nessun esponente stellato si scottava nell’inferno dei talk show, mentre ora in viale Mazzini sono proprio di casa. In carne e ossa, o con le riapparizioni vintage di un comico a caso: Beppe. Del resto, non buttiamo la croce addosso a Di Maio e ai suoi se fanno un po’ diverso da come avevano detto. Quando non lo fanno, e sono coerenti come sulla Tav e un sacco di altre opere, fanno ancora peggio. Allora godiamoci Grillo e i suoi diritti d’autore. Per chi non gradisce, l’etere è pieno di reti. Con diritto di zapping.
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