Tav, l’aut aut di Di Maio: basta provocazioni o finisce qui
Di Maio addirittura, parlando con i suoi fedelissimi, evoca lo spettro della crisi di governo: «Se Salvini ci provoca con Chiomonte, allora finisce qui», dice il vicepremier. L’atteggiamento del ministro dell’Interno, la decisione di schierarsi anche mediaticamente, ha inasprito i rapporti. «Salvini è in difficoltà su questo punto, è confuso, ma il contratto lo conosce benissimo», insiste il capo politico Cinque Stelle. E ripete ciò che sostiene anche in pubblico (forte dell’analisi costi-benefici che dovrebbe avallare la tesi M5S): «La Tav non si farà». Il vicepremier fa trasparire tutta la sua rabbia ai pretoriani, definendo «scorretta l’operazione al cantiere». «Pura provocazione», aggiunge. E mette in chiaro che il Movimento non lascerà fare: «Se è così, Toninelli non firma più nessun lotto».
Arretrare sulla Tav è un passo — sostengono alcuni parlamentari — che il Movimento non si può permettere. La battaglia sull’Alta velocità, al momento, sembra avere un altro effetto: ricompattare le due anime dei pentastellati, divisi sulla nomina alla presidenza di Consob e sull’atteggiamento da tenere in Aula per quanto riguarda l’autorizzazione a procede nei confronti di Salvini. L’ala ortodossa freme. E sulla Torino-Lione è pronto a far sentire la sua voce anche Roberto Fico. Il presidente della Camera, da sempre critico sull’utilità dell’opera, sarà ospite oggi di Fabio Fazio a Che tempo che fa. I falchi, però, incalzano. E iniziano a pungere. E se la discussione su Consob è animata, lo è ancora di più il voto al Senato sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. «Nessuno può evitare un processo grazie al Parlamento e io non potrei mai acconsentire a una cosa del genere, che è palesemente contraria ai miei principi e a quelli del M5S», scrive su Facebook la senatrice Virginia La Mura, che si aggiunge alla pattuglia di chi nei giorni scorsi si è espresso a favore di un sì alle richieste dei magistrati. «Perché Socrate ha sempre esercitato un fascino enorme come simbolo della lotta per la giustizia? Perché, chiara la coscienza di essere nel giusto, ha accettato senza fuggire il giudizio di uomini mossi da soli interessi politici. Gli uomini muoiono, le idee ed i valori no», twitta invece Nicola Morra. Ma le attenzioni dei parlamentari della base sono sulla Tav. Di Maio in serata manda un messaggio pubblico a Salvini: «Andiamo avanti su quei temi su cui siamo d’accordo e vedrai che questo governo farà altre cose buone nei prossimi anni». Al momento non sono previsti vertici di governo (il primo impegno romano per il ministro del Lavoro è lunedì per il lancio del sito per il reddito di cittadinanza).
I pentastellati, sibillini, fanno intendere che non ci sarà tempo di dilungarsi in discussioni. La tanto attesa analisi costi-benefici non solo è pronta, ma è pronta anche la sua traduzione in inglese e francese. Fonti qualificate del ministero delle Infrastrutture fanno trapelare che sta emergendo un saldo fortemente negativo a carico della prosecuzione dell’opera. Il dossier sarà al centro dei colloqui che Danilo Toninelli terrà nelle prossime settimane a Bruxelles. L’entourage del Movimento punta a chiudere la questione Tav nel giro di un paio di settimane, al massimo tre. Un tempo breve e una decisione importante, che potrebbe avere ripercussioni tra gli alleati di governo — rivali nella campagna elettorale sia delle Europee sia alle Regionali in Piemonte.
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