Il governo prepara la stangata: voci di una patrimoniale sugli immobili

La mancata crescita, certificata dall’Istat, getta nuove ombre sul Paese. Se le previsioni dovessero rivelarsi veritiere, il primo gennaio 2020 scatteranno le clausole di salvaguardia che faranno aumentare l’Iva. Per gli italiani si tradurrà in una mazzata da 23 miliardi di euro. Tutto questo a meno che il governo non intervenga tamponando il buco che il reddito di cittadinanza ha creato nei conti pubblici. Per farlo, secondo Bisignani, Conte starebbe pensando a “una patrimoniale sugli immobili tra il 5 e il 7%”. Ovviamente, quello riportato dal Tempo è solo un retroscena. Ma è abbastanza per far scattare un allarme generalizzato. “In Italia l’urgenza è esattamente quella opposta – commenta Spaziani Testa – per tornare a crescere, occorre ridurre la mega-patrimoniale sugli immobili che c’è già: fra Imu e Tasi, pesa per 21 miliardi di euro l’anno e dal 2012 sta causando danni immensi all’economia”. Giusto ieri il presidente di Confedilizia aveva invitato il governo gialloverde a dare “un segnale di riduzione della mega patrimoniale sugli immobili” garantendosgli che questo darà “effetti positivi sull’economia, a cominciare da quelli sulle piccole imprese”.

IL GIORNALE

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