Quota 100, Boeri avverte “Peserà sul nostro debito Reddito pure a evasori”
Poi il presidente dell’Inps parla dei rischi che potrebbe correre la tenuta dei conti nel caso in cui Quota 100 diventasse strutturale allo scadere dei prossimi tre anni: “Il debito implicito del sistema pensionistico è destinato ad aumentare per effetto sia del nuovo canale di uscita anticipata che del congelamento degli adeguamenti della speranza di vita per le pensioni anticipate. Nel caso in cui le misure non fossero rinnovate al termine del periodo di sperimentazione (2021 per quota 100 e 2026 per il congelamento dell’adeguamento), l’aumento del debito implicito sarebbe di circa 38 miliardi. Se queste misure, invece, diventassero strutturali, l’aumento lieviterebbe a più di 90 miliardi”. Infine il presidente dell’Inps di fatto attacca anche il reddito di cittadinanza che a suo dire potrebbe “scoraggiare” la ricerca di un lavoro: “Gli effetti di scoraggiamento al lavoro sono rilevanti. Il problema – ha spiegato
Boeri- è che il reddito di cittadinanza fissa un livello di prestazione molto elevato per un singolo e quindi, per esigenze di contenimento della spesa, adotta scale di equivalenze restrittive e un tetto molto basso, Il livello di prestazione elevato per un singolo ha come ulteriori controindicazioni il fatto di rischiare di spiazzare i redditi da lavoro. Secondo i dati Inps, quasi il 45% dei dipendenti privati nel Mezzogiorno ha redditi da lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal reddito di cittadinanza a un individuo che dichiari di avere un reddito pari a zero. Sempre secondo le stime Inps, circa il 30% dei percettori del reddito di cittadinanza riceverà un trasferimento uguale o superiore a 9.360 euro netti”. Boeri ha ricordato che “il valore mediano della distribuzione die trasferimenti è attorno ai 6.000 e che è pur sempre più alto dei redditi da lavoro del 105 più basso della distribuzione dei redditi da lavoro”. Insomma per il presidente dell’Inps i due pilastri della manovra portano dei rischi sulla tenuta dei conti. Infine Boeri aggiunge: “Il 50% dei beneficiari del Rdc sono nuclei senza redditi o comunque senza redditi da lavoro, nuclei tra i quali si celano anche gli evasori e i sommersi totali. Da notare anche la relativamente bassa quota di risorse destinata a nuclei di pensionati”.
IL GIORNALE
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