Sprint dell’Europa, Piazza Affari supera primo test trimestrali
A passo rapido le banche, svetta Amplifon
A Piazza Affari maglia rosa per Amplifon (+4,51%), in buono spolvero con tutto il comparto sanità (Recordati +3,24%, Diasorin +2,25% e, fuori dal listino principale, Molmed+2,52%), sulla scia dell’alleanza strategica tra Gsk e la tedesca Merck. A fare da traino al listino sono state soprattutto
le azioni delle banche con Banco Bpm e Ubi Banca in prima fila.Guadagni più contenuti per Finecobank (+1,2%) e Intesa Sanpaolo
(+1,59%), dopo i rispettivi bilanci. Intesa ha archiviato il 2018 con
un utile netto di 4,05 miliardi (+6% al netto del contributo
pubblico da 3,5 miliardi percepito l’anno prima per le banche
venete). L’istituto ha già annunciato che distribuirà 3,45 miliardi
come dividendi. Finecobank, guidata da Alessandro Foti, ha invece
chiuso il 2018 con un utile in rialzo del 12,7% a 241,2
milioni di euro.
Occhi puntati su Telecom Italia, che ritrova quota 0,5 euro
Tim (+1,89%) ha riconquistato la soglia di 0,5 euro (0,5024 euro il valore finale), nell’attesa delle evoluzioni sulla rete,
dopo le nuove accuse mosse da Vivendi al socio Elliott. Si guarda all’incontro tra i vertici della compagnia con quelli di
Open Fiber per valutare eventuali accordi commerciali. Potrebbe comunque essere analizzata anche un’integrazione delle due
aziende, anche se nei giorni scorsi l’ad di Enel, Francesco Starace, ha detto che prima dovrebbe essere fatta chiarezza sulla
posizione di Telecom e sulla sua governance. Nei giorni scorsi, comunque, l’ad di Cdp, Fabrizio Palermo, ha dichiarato che
«Cassa Depositi e Prestiti è a favore della rete unica».
Fca risale la china, debole la Juve, St in coda
Fiat Chrysler Automobiles
è partita in calo, ma poi ha virato al rialzo, nonostante rimangano i
dubbi sull’andamento delle vendite in Italia (-21%
a gennaio). Negli States, però, sono salite del 2%, contro un mercato
che è calato dell’1%. Della galassia Agnelli sono andate
bene anche le Ferrari , le Cnh Industrial e le Exor. Fanalino di coda sul Ftse Mib è Stmicroelectronics,
penalizzata dal forte calo di Infineon a Francoforte e di Ams a Zurigo:
entrambe le rivali di St attendono un 2019 difficile.
Fuori dal listino principale, la migliore è stata Italia Independent(+35,69%, dopo essere stata in asta di volatilità per ampia parte della seduta): la società fondata da Lapo Elkann ha deciso
di aprire il capitale al nuovo socio Creative Ventures, mossa che consentirà un rafforzamento patrimoniale dell’azienda. Sul
fronte dell’e-commerce, bene Chl (+5,13%) e Giglio Group (+6,19%), che ha dato anticipazioni sul piano industriale che sarà approvato a marzo e ha fatto sapere che l’obiettivo nel
giro dei prossimi cinque anni è di superare i 100 brand in portafoglio, arrivare a quota 50 marketplace, portando l’incidenza
del mercato cinese al 30% del fatturato.
In Europa bene energetici con Bp, beni consumo e costruzioni
I
listini europei hanno archiviato una seduta brillante, grazie in
particolare al comparto energia (+1,74% l’Euro Stoxx di
settore), banche (+1,45%), vendite al dettaglio (+1,83%), beni di
consumo (+2,25%) e costruzioni (+2,17%). Tra i titoli, da
segnalare il rally di Bp a Londra (+5,11%): il gruppo petrolifero
britannico ha chiuso l’anno con profitti netti (underlying
replacement cost profit) per 12,7 miliardi di dollari, oltre il
doppio dei 6,16 miliardi del 2017. Bp ha dato slancio anche
alle concorrenti, con Eni a +1,04% a Milano e Royal Dutch Shell a
+1,2% ad Amsterdam. Sul fronte sanità, da segnalare l’accelerata
di Merck (+3,11% a Francoforte), che ha annunciato un’alleanza
strategica con Gsk per sviluppare e commercializzare congiuntamente
un’immunoterapia attualmente in fase di sviluppo clinico per diversi
tumori difficili da trattare. In calo i semiconduttori,
frenati da Infineon (-0,64% a Francoforte) e Ams (-12% a Zurigo): il
gruppo tedesco, che pure ha riportato risultati leggermente
sopra le aspettative, ha tagliato le stime sulla crescita del
fatturato nell’intero anno, citando condizioni di mercato «sempre
più difficili», mentre Ams ha revocato i dividendi 2018 dopo il calo
dei profitti operativi del quarto trimestre.
Euro poco sopra 1,14dollari. Petrolio debole
Sul fronte dei cambi, l’euro si attesta poco sopra la soglia di 1,14 dollari (segui qui
i principali cross). Il petrolio, dopo essere salito per gran parte
della mattina, ha invertito la rotta, mentre gli investitori
tengono d’occhio la situazione in Venezuela, uno dei principali
produttori di greggio (segui qui Brent e Wti).
Spread chiude in rialzo a 262 punti
Chiusura in rialzo per lo spread BTp/Bund.
Al termine della seduta il differenziale di rendimento tra il decennale
benchmark italiano scadenza dicembre 2028 (Isin
IT0005340929) e il titolo tedesco di pari durata è indicato a 262
punti dai 257 punti base del finale della vigilia. In aumento
anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che si attesta nel
finale al 2,79% dal 2,75% della vigilia.
In Usa settore servizi avanti piano
L’attività nel settore
servizi americano ha decelerato a gennaio, portandosi sui minimi da 4
mesi, ma confermandosi in territorio
positivo. La lettura finale dell’indice servizi Pmi, redatto da
Markit, si è attestata a 54,2 punti. Il dato è comunque a
un livello associato a un’espansione della congiuntura, ovvero
superiore a 50 punti. Si è invece attestato in calo il dato
Ism servizi, sceso a 56,7 punti, al di sotto delle stime e ai minimi
da luglio.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
ILSOLE24ORE
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