Venezuela, Guaidò chiede incontro a Salvini e a Di Maio
Guaidò propone l’invio in Italia di “una delegazione guidata dal presidente della commissione Esteri dell’Assemblea nazionale, Francisco Sucre, e dal Rappresentante europeo per gli Aiuti umanitari, Rodrigo Diamanti, con la finalità di illustrare il piano di azione per il ripristino della democrazia in Venezuela mediante l’indizione di elezioni trasparenti e per risolvere l’attuale crisi umanitaria” che colpisce il Paese latino americano nel quale vivono più di 100 mila italiani.
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Il complesso periodo storico che il Venezuela sta attraversando, spiega l’autore della missiva nell’appello rivolto ai vicepremier, “pone ciascuno di noi dinanzi a grandi speranze che leggiamo negli occhi dei nostri concittadini. Questo comporta grandi responsabilità sia al cospetto della nostra Patria, sia nei confronti della Comunità Internazionale tutta. Per tali ragioni – e avendo a mente gli indissolubili legami che uniscono il Venezuela e la Repubblica Italiana – credo sia importante e utile inviare in Italia una delegazione ufficiale”.
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La visita tiene conto del fatto che l’Italia non si è ancora pronunciata formalmente, a differenza di altri paesi europei che hanno dichiarato di aver concesso un riconoscimento ufficiale al ruolo costituzionale di Guaidò impegnato nel processo di transizione. I big dell’Unione Europea hanno sconfessato nel contempo il regime autoritario di Nicolas Maduro mentre dal Quirinale il presidente Sergio Mattarella ha rivolto un appello affinché questo governo esca da una posizione di incertezza e di stallo, atteggiamento praticamente unico in Europa in questo cruciale momento storico. Sullo sfondo c’è una nazione nel caos, il Venezuela, dove scarseggiano viveri e medicinali nonostante ci siano enormi giacimenti di idrocarburi che assicurano introiti dall’export di petrolio, soldi che però, secondo le accuse, finiscono praticamente in poche mani, lasciando ampi strati della popolazione nell’indigenza più assoluta.
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