Scontro Italia-Francia, Mattarella striglia il governo: “Serve rispetto, ricucire subito”
Non a caso da giorni il capo della diplomazia si sta prodigando per spegnere gli incendi causati dai grillini ed evitare che la campagna elettorale europea faccia terra bruciata intorno a noi. Il Colle confida nei «pompieri» Conte e Moavero, ma intanto striglia il governo e in particolare Di Maio (pur senza nominarlo) con una durezza mai vista nei primi quattro anni di questa presidenza. Fa intendere che il suo blitz in Francia non è stato gradito affatto. Se lo può permettere, Mattarella, anche perché è cresciuto molto nel Paese. I suoi indici di popolarità (che nei più recenti sondaggi oscillano tra il 55 e il 60 per cento, all’incirca quanto l’intera coalizione di governo) sconsigliano di sfidarlo in campo aperto.
Troppi interessi in gioco
La fiducia da ristabilire con i vicini, fa pesare il Capo dello Stato, «passa attraverso la considerazione dei reciproci interessi nazionali». Come dire che con la Francia abbiamo tante partite aperte, alcune di grande impatto strategico (basti pensare al braccio di ferro sulla Libia, su Fincantieri, perfino sui Balcani), dunque non si possono avvelenare le relazioni con Parigi per una photo opportunity con un manipolo di «gilet jaunes». Ma soprattutto,insiste il Quirinale, occorre «il pieno rispetto delle dinamiche istituzionali di ciascun Paese». Si deve trattare con chi è stato democraticamente eletto alle massime cariche. Piaccia o meno, all’Eliseo regna adesso Emmanuel Macron, l’interlocutore non può che essere lui. E chi governa a Roma non dovrebbe mettersi in combutta con quanti, per contestarlo, sfondano vetrine e lanciano bottiglie molotov.
LA STAMPA
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