Reddito di base, la Finlandia ammette il flop: “Non ha aiutato a trovare lavoro”
di ANDREA TARQUINI
Il reddito di base garantito, cioè il grande esperimento finlandese paragonabile a una specie di reddito di cittadinanza provato su “cittadini-cavie” volontari per combattere disoccupazione e povertà e tentare di reinserire gli adulti sul mercato del lavoro, fa bene alla salute ma non funziona per promuovere l´aumento del tasso di occupazione. Lo ha detto oggi il governo di centrodestra finlandese guidato dal premier ed ex tycoon Juha Sipila, spiegando che per una modernizzazione del pur generoso welfare del paese nordico e per garantire che esso resti sostenibile anche in futuro con crescita economica e demografica basse sarà necessario pensare ad altri tipi di riforme.
Con forti probabilità, salvo colpi di scena, vista la serietà a tempi lunghi con cui i finnici progettano ogni riforma, si dovrà aspettare fino a dopo le prossime elezioni legislative attese per questo aprile. Elezioni a cui la politica per l´occupazione sarà un tema-chiave insieme ai temi legati al futuro dell´Unione europea e dell´Eurozona di cui il paese nordico fa parte.
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