La nuova gaffe di Giggino, il più asino d’Europa
Dice il proverbio che il saggio ha gli occhi in testa e l’ignorante cammina al buio. Ecco, se Luigi Di Maio ancora non s’è fatto male è solo perché ha gli occhiali a infrarossi.
Che il vicepremier sia – in coppia col fido Toninelli – campione nazionale di specialità nella gaffe a sfondo linguistico/culturale non si scopre ora. Ma la prestazione di ieri è da Champions League, un vero e proprio salto di qualità. In una lettera al quotidiano Le Monde, il leader grillino ha infatti confessato di ammirare il popolo francese, «punto di riferimento per la sua tradizione democratica millenaria». E tanti saluti alla Rivoluzione del 1789.
Se si tralasciano le battute sul boom alle urne del Partito Carolingio nell’800 e le lodevoli iniziative referendarie di Ugo Capeto, viene da chiedersi: ma Di Maio lo sa che «millenario» non significa «in un altro millennio»? In tal caso, ha mai passato con esito positivo l’analisi costi-benefici della quinta elementare? E infine, dato che non era un discorso a braccio: ma non poteva almeno avere l’umiltà di cercare su Wikipedia?
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