Il prigioniero Di Maio al bivio: salvare il governo o i 5 Stelle
La crisi, la confusione, il contraccolpo subiti dalla base del movimento per il crollo nel voto abruzzese, lo fotografa, come al solito, il web. Addirittura i capi dei meet-up o della militanza grillina come arma di ritorsione verso il vincitore, Matteo Salvini, predicano il «sì» all’autorizzazione a procedere al Senato sul caso della Diciotti, minacciando, in caso contrario, di non dare un soldo per finanziare la campagna per le Europee: reazione che offre un humus perfetto per rilanciare la mobilitazione del Fatto, house organ dei giustizialisti a 5stelle, contro il vicepremier leghista.
Daniele Tizzani, altro personaggio famoso del movimento in Liguria (organizzava le dirette di Beppe Grillo), invece, ha rispolverato la vena «complottista»: se prima giornali e Tv avevano Matteo Renzi come campione per combattere il movimento, ora – è la sua tesi – stanno tentando un’operazione più subdola usando il Matteo leghista.
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