“Numeri impietosi”, “Truffa”. Sulla Tav si riapre lo scontro
In una nota i senatori M5s della commissione Lavori pubblici e Trasporti scrivono che “i numeri confermano ciò che abbiamo sempre sostenuto: quest’opera per quello che costa ha una convenienza pressoché nulla. Portare avanti una linea che lo studio ci dice essere ormai obsoleta e per niente redditizia sarebbe un errore politico micidiale”. E concludono: “I numeri confermano che quest’opera per quello che costa ha una convenienza pressoché nulla. Portare avanti una linea che lo studio ci dice essere ormai obsoleta e per niente redditizia sarebbe un errore politico micidiale”.
“Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri, ma dalle prime indicazioni mi sembra che dalla farsa si è passati alla truffa”, replica però Paolo Foietta, commissario straordinario per l’opera, “È una analisi truffa realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone. I costi sono ampiamente gonfiati, mentre c’è una enorme sottovalutazione dei benefici ambientali e sociali. Dalla prima lettura rilevo anche una grave sottovalutazione dei traffici, sui quali l’analisi prende una cantonata colossale. C’è poi la questione delle accise e del mancato introito per lo spostamento dei traffici dalla gomma alla rotaia: è contro ogni logica e buon senso calcolare tutto questo come una negatività, va contro qualunque linea guida sulle analisi costi-benefici”.
Ma la Lega non sembra così convinta della bontà dello stop. Alessandro Morelli, presidente della Commissione Trasporti della Camera osserva che “l’analisi costi-benefici è solo il primo passo”, aggiungendo che “la decisione (sulla Tav) è politica”. E il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, aggiunge che si tratta di “un’analisi tecnica come altre”: “Non è il Vangelo”, ha detto, “Prima di mandare a monte la Tav ci penserei bene, e comunque l’ultima parola in questo caso spetterebbe ai cittadini”.
IL GIORNALE
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