Tav, ecco cosa dice l’analisi costi-benefici
Per la Tav, si tratta evidentemente di una bocciatura. Gli esperti del ministero hanno sostanzialmente stroncato il progetto, non solo per i costi, ma anche perché non sembra esserci una reale domanda di traffico su quella tratta. Per gli esperti, per sostenere l’utilità dell’opera le merci dovrebbero essere 25 volte di più rispetto a quelle previste.
I tecnici del ministero hanno utilizzato due scenari. Il primo si basa su stime di traffico di merci e passeggeri che sono stata stilate dall’Osservatorio sulla Tav di Palazzo Chigi, a partire dal 2011. Nel secondo scenario, invece, le stime, che risultano più ottimistiche, le stime sono riviste con scenari “più realistici”. Ma comunque negativi. Anche partendo dal presupposto che servano 1,5 miliardi per il ripristino dei luoghi dei cantieri e per la modernizzazione della vecchia linea del Frejus, il risultato resta negativo per 5,7 miliardi.
“I molteplici profili non consentono di determinare in maniera netta i costi in caso di scioglimento: su tale calcolo insiste principalmente la variabile costituita dall’esistenza di più soggetti sovrani che dovrebbero inevitabilmente considerare in sede negoziale le rispettive posizioni. Con tale riserva, le voci e gli importi oggetto di discussione possono essere indicati solo in via puramente ipotetica, tenendo presente che tutti andrebbero eventualmente fatti oggetto di dimostrazione alla luce di tutte le circostanze che hanno influenzato l’evoluzione dell’opera in questione. Pertanto, nell’enunciare tali voci deve essere tenuto presente che l’importo relativo potrebbe essere addebitato solo all’esito di un procedimento complesso il cui risultato è del tutto impredicibile”. È questo che si legge nella relazione tecnico-giuridica sulla Tav. Per gli esperti, gli elementi di valutazione vanno intesi come “coordinate” in uno spazio di forte aleatorietà.
Il dossier Tav, che divide il governo Lega-Movimento 5 Stelle, adesso sbarca nelle aule di Palazzo Chigi. Contattato da Adnkronos, Matteo Salvini ha commentato: “Il testo non l’ho ancora letto, spero di poterlo fare oggi”. Ieri, il rapporto sui costi-benefici della Tav gli è stato consegnato dal ministro Danilo Toninelli. Salvini è atteso in queste ore a Palazzo Chigi per un vertice della maggioranza.
Intanto sono arrivate le critiche delle opposizioni. Mara Carfagna, su Twitter, ha espresso la posizione di Forza Italia: “Perdita di benessere a causa della Tav? Alle balle di Toninelli non ci crede più nessuno. Chi sta attentando al benessere degli italiani sono proprio i Cinquestelle, che hanno portato il Paese in recessione e falcidiato i posti di lavoro, colpiscono le famiglie con più tasse e hanno riempito di debiti le prossime generazioni”.
L’Unione europea, per ora, evita di commentare i numeri espressi nell’analisi costi-benefici. Fonti della Commissione europea contattate da Agi hanno detto: “Stiamo ancora esaminando il documento che ci è stato inviato dal governo. Ci sono alcuni aspetti del documento che dovranno essere chiariti con le autorità italiane”.
Il ministro Toninelli ha commentato così i dati degli esperti: “I numeri dell’analisi economica e trasportistica sono estremamente negativi, direi impietosi: stiamo parlando di costi che, su un trentennio di esercizio dell’opera, superano i benefici di quasi 8 miliardi, tenendo conto del solo esborso per il completamento. Una cifra che scende appena a 7 miliardi se si considera uno scenario più ‘realistico’ di crescita dell’economia, dei traffici e di cambio modale”. Il titolare del Mit conferma: “La decisione finale, come è naturale che sia, spetta ora al Governo stesso nella sua piena collegialità”. “È la prima analisi costi-benefici realmente indipendente, lo ribadisco, per cui abbiamo evitato finalmente di chiedere all’oste se il vino è buono”, ha continuato il ministro.
IL GIORNALE
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