Tav, il contro dossier di Coppola che smonta l’analisi costi-benefici
Sbagliato considerare le minori accise come un costo
Su
questo, che è il punto più controverso, dice Coppola: «L’approccio
convenzionale dell’analisi costi-benefici e le linee
guida comunitarie e nazionali suggeriscono che le tasse vengano
escluse dal calcolo, perché costituiscono un trasferimento
dal consumatore alle casse dello Stato, e non rappresentano risorse
consumate. L’analisi del gruppo di lavoro include, invece,
le accise sui carburanti, con il risultato che il beneficio della
realizzazione della nuova linea in termini di riduzione
dei tempi di viaggio e di riduzione delle esternealità (inquinamento,
congestione, riscaldamennto globale, eccetera) risulta
in parte annullato dalla perdita di entrate fiscali per gli Stati».
- BOCCIATA L’OPERA
- 12 febbraio 2019
Tav, guerra di cifre sulle penali. Il ministero di Toninelli smentisce l’analisi che ha commissionato
Critiche all’analisi del gruppo guidato da Ponti
Il giorno
dopo la pubblicazione dell’analisi costi-benefici sulla Tav, il
documento messo a punto dalla task force di Marco
Ponti e fatto proprio da Toninelli, che avrebbe dovuto guidare la
decisione politica, ha già perso gran parte della sua capacità
di traino. E non è solo la relazione di Coppola a contestare il
lavoro fatto dal gruppo di lavoro guidato da Marco Ponti.
Lo attacca l’Unione europea: «Non era necessaria, la precedente
analisi era stata considerata sufficiente per finanziare l’opera»,
ha detto il portavoce della commissaria ai trasporti Bulc che poi ha
rivolto il monito direttamente al governo: «Più tempo
si perde, più aumentano i rischi». Oggi incontro tecnico fra gli
uomini di Toninelli e quelli della commissione.
Conte: decisione politica in arrivo
Il premier Conte
difende l’analisi tecnica ma conferma che la decisione sarà politica e
«complessiva» (si veda articolo in
basso). Il coordinatore della task force, Marco Ponti, difende il
proprio lavoro in audizione alla Camera e rivendica «neutralità»
rispetto agli interessi politici ed economici in gioco, ma non
risponde alla gran parte delle moltissime obiezioni avanzate
al suo lavoro, mentre le opposizioni (a partire dalla pd Raffaella
Paita) chiedono di ascoltare anche il componente dissidente
della task force ministeriale, Pierluigi Coppola. All’attacco va
anche il sistema economico e sociale, imprese e sindacati,
che chiedono di aprire i cantieri e concretizzare i psoti di lavoro.
Soprattutto, sembra saltare qualunque nesso fra l’analisi tecnica e la sua utilità ai fini della decisione politica. A questo contribuisce ovviamente il fuoco della Lega che delegittima le conclusioni del lavoro e rivendica una decisione completamente svincolata dall’analisi. L’effetto complessivo è di un totale isolamento dei Cinque stelle e dei tecnici ministeriali.
Preferenza delle strade sulle ferrovie molto discutibile
L’elenco dei nodi lasciati irrisolti dall’analisi costi-benefici evidenzia, d’altra parte, tematiche di difficilissima gestione politica. A partire dall’affermazione, in contrasto con le linee Ue ma confermata dallo stesso Ponti, che le opere ferroviarie presentano uno scarso beneficio ambientale e un profilo costi-benefici mediamente molto più basso delle strade. Come potrebbe il ministro Toninelli costruire una politica dei trasporti su una simile conclusione tracciata dall’analisi di Marco Ponti e dalle sue parole alla Camera? L’intero contratto di programma Fs sarebbe da riscrivere.
ILSOLE24ORE
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