Borghi agita lo spettro Italexit: “Usciamo se non cambia nulla”

Luca Romano

Il voto delle Europee del prossimo 26 maggio potrebbe dare un pesante scossone a tutta l’Unione Europea.

La sfida di fatto sarà tra un campo moderato e filo-europeista e uno sovranista che chiede nuove regole all’interno dell’Unione. Sul campo delle Europee si giocherà anche la partita del nostro govenro gialloverde che di fatto con le continue tensioni su Tav, Autonomia e Diciotti, vivrà l’appuntamento di maggio come una sorta di resa dei conti nei consensi tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle. Ma ad agitare le acque per le Europee arrivano anche le parole del presidente della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi. L’esponente leghista all’Agi rilancia l’ipotesi di una Italexit dall’Unione nel caso in cui non dovessero cambiare le politiche “anti-Italia di Bruxelles” dopo il voto del 26 maggio. Le parole di Borghi sono molto chiare: “Il voto europeo del 26 maggio rappresenta la nostra ultima speranza per cambiare l’Unione europea: se non si riuscisse a cambiare nulla e l’Europa continuasse con politiche dannose per l’Italia, io, personalmente, suggerirei di uscirne”. E ancora: “Ovviamente non è così facile uscire come dirlo, e lo abbiamo visto con Brexit. Ma a un certo punto ci deve essere un limite oltre il quale si smette di subire”.

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