La cenere nel forno

di BRUNO VESPA

Andreotti aveva due forni, uno socialista, l’altro comunista, aperti solo a Roma. Anche Craxi ne aveva due, più piccoli: uno a Roma con la Dc, uno nelle ‘regioni rosse’ con il Pci. Anche Salvini ha due forni: quello regionale con Berlusconi e Meloni è più importante del forno regionale craxiano. Il centrodestra governa insieme in otto regioni ed è in pole position in altre tre. Il forno romano con Di Maio è apparentemente inespugnabile. Apparentemente. Il futuro politico italiano sta in questo avverbio. Nessuno si aspettava che lo shock del voto abruzzese fosse così forte per i 5 Stelle. Il problema è che l’Abruzzo si tira dietro Sardegna, Basilicata e Piemonte dove i sondaggi collocano il Movimento al terzo posto, chiunque conquisti la regione. E alle elezioni europee del 26 maggio la distanza della Lega dai suoi alleati di governo varia nelle previsioni tra i cinque e i nove punti. Tutto può accadere, naturalmente. Ma i risultati abruzzesi e le previsioni sul resto sono stati sufficienti ad aprire nel M5s una crisi di sistema. 

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