Legittima difesa, primo passo alla Camera. A marzo sarà legge
Salvini, e con lui l’avvocato Giulia Bongiorno nei panni di prima consigliera del leader leghista sulla giustizia, ha promesso che la nuova legge farà sì che chi spara non incapperà neppure nel processo. Nessun indagato, tantomeno chi spara. Una prospettiva che i magistrati – a partire dall’Anm di Francesco Minisci – giudicano del tutto irrealistica, perché, come ha più volte detto anche l’ex pm di Mani pulite Pier Camillo Davigo, comunque il soggetto che spara dovrà essere indagato, perché polizia e magistratura dovranno ricostruire i fatti.
Si parte oggi, ma non sarà questa la settimana buona del voto alla
Camera, perché nel calendario incombe ancora la conclusione dell’esame
del referendum propositivo. Considerati i numerosi voti ancora da
sostenere è molto probabile che la legittima difesa slitti alla prossima
settimana. In commissione Giustizia non sono state fatte correzioni
rispetto al testo del Senato, tranne quella relativa alla copertura di
bilancio, erroneamente prevista per il 2018, anziché per il 2019. Testo
votato così al Senato il 24 ottobre. Perché si pensava potesse
diventare legge già l’anno scorso, secondo un’interpretazione buonista.
Quindi solo una distrazione. O invece, come sospettano i leghisti, per
un’infida manovra di M5S, che voleva evitare una nuova medaglia sul
petto dei leghisti dopo il decreto sicurezza. È un fatto che l’errore,
ormai evidente visto che la legge sarà approvata quest’anno, è stato
scoperto solo dalla commissione Bilancio della Camera, chiamata a dare
il via libera sulla copertura finanziaria. Strano, sospettano i
leghisti, che nessuno della commissione Giustizia (neppure loro però) se
ne sia avveduto prima.
Politica
Legittima difesa, tempi più lenti per un errore sulle coperture. I sospetti di un sabotaggio politico dei 5Stelle
di LIANA MILELLA
Tant’è. Adesso la legge – su cui neppure il Csm è stato chiamato a dare un parere dal Guardasigilli Alfonso Bonafede – dopo l’ok della Camera dovrà fare un rapido giro di boa anche al Senato proprio per ratificare l’avvenuta correzione dell’errore sul 2018. Poi, stando alle promesse di Salvini, sarà legge. Una legge per pochi intimi, visto che i processi per legittima difesa, in un anno, sono in media meno di dieci in tutta Italia. Ma tant’è. In compenso la lobby delle armi è potente, amica di Salvini, e confida in un massiccio acquisto in vista della nuova legittima difesa.
REP.IT
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