Caso Consip, il Csm decide per i pm Woodcock e Carrano

di DARIO DEL PORTO

L’audizione come teste dell’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni e le dichiarazioni riportate in un colloquio con Repubblica: sono i due punti al centro del processo disciplinare che si sta celebrando davanti al Csm nei confronti del pm di Napoli Henry John Woodcock, che insieme alla pm Celeste Carrano aveva avviato l’inchiesta sul caso Consip poi trasmessa per competenza a Roma a dicembre del 2016.

Il sostituto della Procura generale della Cassazione Mario Fresa ha chiesto la sanzione della censura per Woodcock e l’ammonimento per Carrano. Secondo il pg, i due pm avrebbero violato i diritti di difesa di Vannoni ascoltandolo nella veste di testimone quando ci sarebbero già stati elementi per iscriverlo nel registro degli indagati nell’ambito del caso Consip, così come in quegli stessi giorni era accaduto con l’allora sottosegretario Luca Lotti e con il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, che erano stati chiamati in causa dall’ex amministratore di Consip, Luigi Marroni, per la fuga di notizie sull’inchiesta.

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