Caso Consip, il Csm decide per i pm Woodcock e Carrano

I pm Woodcock e Carrano hanno sempre respinto le contestazioni, rivendicando di aver agito nel rispetto della legge e questa tesi sarà riaffermata nell’udienza davanti alla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli dai loro difensori, l’ex procuratore di Torino Marcello Maddalena e l’ex componente del Csm Antonio Patrono. Nella ricostruzione del pg Fresa, al solo Woodcock vanno addebitate le modalità con le quali, la sera del 20 dicembre 2016, Vannoni fu sentito negli uffici della Procura napoletana.

L’ex consigliere del presidente del Consiglio ha sostenuto di essere stato sottoposto a un pressing di domande, nel corso del quale il pm lo avrebbe più volte invitato a confessare, anche indicandogli, dalla finestra, il vicino carcere di Poggioreale.

Woodcock ha replicato, anche nel corso di una dichiarazione spontanea, ribadendo di aver sempre agito con “lealtà e correttezza” e di aver condotto quell’interrogatorio rispettando tutti i diritti del testimone. A Woodcock sono contestate inoltre le frasi sul caso Consip che furono riportate nel colloquio con Repubblica pubblicato il 13 aprile del 2017.

Il pm ha risposto che quelle considerazioni non dovevano essere pubblicate e che in quella occasione era stata “tradita” la sua fiducia. Nella sua requisitoria, il pg Fresa ha invece dato atto del percorso professionale “privo di incidenti” del pm Woodcock e del fatto che il magistrato continua a godere “di immutata stima” da parte del capo del suo ufficio, il procuratore Giovanni Melillo. Per oggi è attesa la decisione del Csm.

REP.IT



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