Boeri: ecco perché non ho voluto confermare Nori come dg dell’Inps
Durante la gestione Nori si sono registrate molte irregolarità nelle procedure d’appalto (segnalate dalla delibera 662 2018 dell’Anac), sono stati elargiti trattamenti di fine servizio nettamente superiori a quelli consentiti dalla legge (vicenda oggetto di segnalazione alla Corte dei Conti) e sono state create ben 48 posizioni dirigenziali, due terzi delle quali a Roma, sommando le figure apicali di Inps, Inpdap ed Enpals senza alcun tentativo di eliminare sovrapposizioni di funzioni e contenere le spese. Infine nel giudizio da lui intentato contro l’istituto per presunte «angherie e soprusi» Nori è risultato soccombente in giudizio.
Tito Boeri
La Stampa conferma l’esattezza e la correttezza delle informazioni contenute nell’articolo. Lo stesso Boeri, del resto, conferma quanto scritto: in un primo momento voleva confermare Mauro Nori come direttore generale, in seguito cambiò idea. Nella lettera alla Stampa spiega per la prima volta perché: “Ebbi l’impressione che mi nascondesse informazioni rilevanti sull’istituto. A posteriori ritengo che questa mia intuizione fosse fondata”. Una circostanza che, in assenza di dettagli (quali informazioni? Quali successive conferme?), non è possibile verificare. Dunque attiene all’esclusiva responsabilità di Boeri.
Le segnalazioni ad Autorità anticorruzione e Procura sugli appalti furono fatte dallo stesso Nori. Non risultano sazioni a suo carico. I rilievi dell’Anac riguardano peraltro appalti di competenza di dirigenti, alcuni dei quali successivamente promossi in posizioni apicali. Nori aveva impugnato la nomina del suo successore Massimo Cioffi. Il tribunale ha dato ragione all’Inps e torto a Nori. L’Inps ha invece riconosciuto a Nori le retribuzioni arretrate, dopo quattro anni. Nel frattempo Cioffi, a fine 2016, si è dimesso dall’Inps per “i ricorrenti contrasti” con Boeri. Al suo posto Boeri ha nominato Gabriella Di Michele, già direttore regionale nel Lazio quando Nori era direttore generale dell’Istituto.
Il resto della lettera riguarda vicende di cui l’articolo non si occupava, ma conferma il contrasto Boeri-Nori. A beneficio dei lettori.
La controversia relativa ai trattamenti di fine servizio, su cui nel tempo l’Inps ha cambiato orientamento e lo stesso ministero deve ancora pronunciarsi, è all’esame della Procura regionale della Corte dei conti, che sta valutando atti sia di Nori che di Boeri. Al momento nessuna conclusione è stata comunicata. L’aumento delle posizioni dirigenziali nacque dall’incorporazione degli altri istituti previdenziali. Nori non licenziò né promosse alcun dirigente generale. Boeri contesta questa scelta.
LA STAMPA
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