Borse positive grazie all’ottimismo sui dazi, Piazza Affari in tono minore

Bene le auto in Europa, a Milano in calo le banche
Sul fronte europeo, quindi, prevale l’ottimismo sui colloqui Usa-Cina, mentre in Italia dopo i dati pesanti dell’andamento dei fatturato e degli ordini all’industria italiana, con i ricavi scesi ai minimi dal 2009, aumentano i timori per l’incapacità di uscire dalla recessione e, allo stesso tempo, le aspettative di un ritorno della Bce a sostegno dei mercati. Sull’azionario europeo, bene le auto sui progressi dei colloqui Usa-Cina, da segnalare invece il crollo di Sainsbury a Londra dopo che l’Antitrust britannico ha detto che l’accordo con Asda (gruppo Walmart) potrebbe essere bloccato o richiedere la vendita di un numero significativo di negozi. Anche sull’azionario milanese ben intonati i titoli dell’automotive a partire da Fiat Chrysler Automobiles e Brembo, bene anche Pirelli & C ed Exor. Giù le banche, complice sia il rialzo dello spread che l’inchiesta sulla vendita dei diamanti che ha coinvolto diversi istituti di credito e in particolare il Banco Bpm, che segna il calo peggiore. Male anche Bper Banca, Finecobank, Unicredit e Ubi Banca, deboli gli altri istituti. Riprendono gli acquisti su Telecom dopo la debolezza della mattina e dopo la notizia secondo cui Arnaud de Puyfontaine ha scritto una lettera ai sindaci revisori di Telecom Italia e alla Consob puntando l’indice sul mancato rispetto delle regole di corporate governance da parte di alcuni amministratori della compagnia di tlc. Ieri è emerso che Cdp è salita oltre il 5%. Secondo le anticipazioni del Sole 24 Ore, inoltre, nel piano non c’è lo scorporo della rete.

Spread in rialzo oltre i 270 punti base
Dopo un’apertura stabile ha preso la via del rialzo lo spread BTp/Bund, che ha chiuso a oltre 275 punti base. Ieri è arrivato un altro dato pesante per l’Italia, con gli ordini industriali e il fatturato di dicembre, che ha registrato il calo più marcato dal 2009, confermando la frenata in atto. Deludente anche l’indice Zew tedesco di febbraio che ha registrato un calo della componente corrente, mentre quella prospettica è salita rimanendo su livelli ancora bassi. «Malgrado le incertezze economiche – commentano gli analisti di Mps Capital Services – la domanda di titoli governativi dell’area Euro resta ancora elevata». Sul fronte della Bce, Praet ha dichiarato che a marzo l’Istituto discuterà di nuove Tltro.

Brent ai massimi da tre mesi ma scricchiola asse Russia-Arabia

Intanto l’asse petrolifero tra Russia e Arabia Saudita inizia a scricchiolare anche se per ora non si vedono riflessi sulle quotazioni dell’oro nero. L’efficacia della collaborazione tra i due giganti energetici, che da oltre due anni stanno coordinando le politiche di produzione, è sotto gli occhi di tutti:  le quotazioni del greggio dopo l’ennesimo crollo a fine 2018 sono di nuovo in recupero e il Brent ora scambia sopra 66 dollari al barile, ai massimi da tre mesi. Ma per Mosca e Riad tenere in piedi l’alleanza sta diventando sempre più difficile, nonostante le rassicurazioni offerte al mercato.

Dollaro sotto pressione in attesa dei verbali della Fed
Il dollaro è sotto pressione prima dei verbali della riunione del Fomc di stasera che potrebbero mostrare ulteriori indizi sul processo di normalizzazione del bilancio della Fed. «L’informazione – commenta Margaret Yang di CMC Markets – è fondamentale per confermare la speculazione del mercato di una pausa o una riduzione del ritmo di contrazione del bilancio, che presenta circa 50 miliardi di dollari di obbligazioni che scadono mensilmente». Il bilancio della Federal Reserve si è ridotto dal suo picco di 4,5 trilioni di dollari nel 2017 a 4,02 trilioni di dollari al momento, drenando liquidità dall’economia in un’azione implementata per invertire la massiccia espansione del bilancio dopo la crisi dei subprime. Un approccio più flessibile nella normalizzazione del bilancio fornirà una nuova ondata di segnali accomodanti tra i mercati, spingendo al ribasso il dollaro americano e al rialzo i titoli azionari. In calo il prezzo del petrolio, che hanno avuto un rally nella notte. Ancora acquisti sull’oro, sui massimi da 10 mesi.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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