Tav in Aula. Lega e M5s concordano una mozione “vuota”. Tria a tv francese: “Penso si debba fare”
Ma l’accordo nel mondo gialloverde non c’è e bisogna trovare il modo per superare la prova del Parlamento. Le minoranze, sia Forza Italia sia Pd, hanno presentato due mozioni che impegnano il Governo a portare avanti il progetto della Tav. Ed è qui che il Carroccio si trova per la prima di fronte a una grande difficoltà. In diverse regioni del Nord, tra cui la Lombardia e il Veneto, la Lega amministra con Forza Italia, ha da sempre fatto una campagna pro Tav e adesso è costretta a votare a contro un’opera che vuole realizzare in nome della sopravvivenza del governo dove ci sono due visioni totalmente contrapposte. Ed è per questo che la maggioranza ha rinviato più volte la discussione sulla Tav invertendo gli ordini del giorno e provvedimenti vari nell’attesa della pubblicazione dell’analisi costi-benefici e poi nella speranza di prendere una decisione. Ma una decisione ancora non c’è, quindi in fretta e fuori i capigruppo di Lega e M5s, Molinari e D’Uva, si son sentiti per scrivere una mozione che possa reggere alla prova parlamentare.
Un leghista risponde al telefono: “Cosa c’è scritto nella mozione? Praticamente nulla, abbiamo ripreso il contratto di governo per non creare problemi. E cosa dobbiamo scrivere, se non sappiamo cosa fare?”. E infatti ecco il testo: “Con riguardo alla linea ad Alta velocità Torino-Lione ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”. Come è facile notare ricalca le parole del contratto di governo. Nessun riferimento all’analisi costi-benefici inviata a Palazzo Chigi da Danilo Toninelli, se non nel dispositivo iniziale, né ai tempi e alle modalità della decisione.
La linea scelta sarebbe quella di tenersi in equilibrio e sostanzialmente prendere tempo, finché l’esecutivo non prenderà una decisione. La pubblicazione degli appalti è stata rinviata di un paio di settimane ma entro marzo l’Unione europea vuole una risposta. E non basterà certo una mozione che ricalca la vaga posizione di otto mesi fa.
L’HUFFPOST
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