La Ue boccia reddito e quota 100: “Così l’Italia riduce la crescita”
Il documento di Bruxelles, che passa al setaccio tutte le misure contenute nella legge di Bilancio, è ancora passibile di modifiche. Nel mirino dei commissari europei è finita la riforma del sistema previdenziale. Secondo Bruxelles, infatti, quota 100 non fa altro che “aumentare la spesa pensionistica e peggiorare la sostenibilità del debito”. Non solo. Avrebbe anche “effetti negativi sul potenziale di crescita” poiché, stando a quanto si legge nella bozza, riduce la platea degli occupati. per quanto riguarda la flat tax, invece, la manovra economica aumenterebbe “le tasse aggregate per le imprese”. Nel Country report sull’Italia l’Unione europea equipara, poi, le misure che ci sono nella legge di Bilancio a un negativo “condono fiscale”. Sul reddito di cittadinanza, invece, la bozza sembra prendere tempo spiegando che per valutarlo pienamente bisogna attenderne l’implementazione che può incappare in diverse “difficoltà”. “Il rischio povertà rimane alta”, chiosano comunque gli analisti della Commissione Ue. “La bassa crescita e le politiche di bilancio del governo portano pressioni sul deficit nei prossimi anni – si legge ancora – lo scenario macroeconomico comporta rischi di deterioramento del deficit 2019 e ci sono rischi significativi su quello del 2020”. Con ripercussioni sul debito che, stando al dossier su cui sta lavorando Bruxelles, “aumenterà oltre il 132%”.
Ora gli occhi sono puntati sul Documento di Economia e Finanza che il governo deve presentare entro il 10 aprile. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha assicurato che arriverà nei termini stabiliti, senza anticipi né ritardi. Di sicuro, il governo dovrà tenere conto del mutato quadro macroeconomico e della recessione tecnica nella quale è entrata l’Italia nella seconda metà del 2018, con ripercussioni negative su fatturato e ordini dell’industria nazionale. Tanto che nelle ultime ore si è fatto un gran parlare di una manovra bis. Ma, mentre Tria si è dimostrato possibilista, Matteo Salvini ha escluso qualsiasi correzione. “Stiamo parlando del nulla – spiega ai microfoni di Radio Anch’io – abbiamo votato la manovra economica meno di due mesi, e adesso dobbiamo parlare di una futuribile nuova manovra?”. Per il vicepremier leghista gli effetti della legge di Bilancio saranno visibili nei prossimi mesi: “Se la gente andrà in pensione ad aprile, giugno o luglio e i posti di lavoro si libereranno allora, commentare questi dati a febbraio è quantomeno bizzarro”. Il confronto ripartirà a marzo, quando la Commissione Ue pubblicherà le relazioni sui Paesi e formulerà le raccomandazioni per quei Paesi come l’Italia che sono stati messi sotto osservazione a dicembre.
IL GIORNALE
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