Testa a testa in Sardegna. Altro crollo M5s

Sta di fatto che la coalizione formata da un largo schieramento che comprende oltre i dem e Sardegna in comune (vicina a Pizzarotti), anche Campo progressista e Leu ha retto alla prova come è successo il 10 febbraio scorso in Abruzzo. Si tratta del ‘modello Lazio’ che Nicola Zingaretti considera vincente. Il risultato della Sardegna – spiega quinsi un esponente di primo piano del Pd che punta su Zingaretti segretario – è la conferma che la strada giusta per la ricostruzione è quella della strategia dell’allargamento, dell’inclusione, della capacità di aprire le porte alle liste civiche. Il Pd, nel momento peggiore della sua storia, è tra una forchetta che va tra il 12,5 e il 16,5. Bisognerà capire se stringerà a un voto più o meno basso del quasi 15% ottenuto alle Europee.

Per adesso il Pd è il secondo partito dopo il Movimento 5 Stelle fermo tra il 14,5 e il 18,5%. Il partito di Di Maio si consola così e si dice “soddisfatto del fatto che M5s entrerà in consiglio regionale per la prima volta”. Ma è una magra consolazione se si considera il crollo rispetto al 4 marzo. Crollo peraltro annunciato e dimostrato dal fatto che il capo politico non ha messo la faccia in questa campagna elettorale.

La Lega si piazza terza con percentuali che vanno dal 12 al 16. In sostanza il partito di Matteo Salvini non avrebbe fatto quell’exploit che tutti si aspettavano e su cui il leader leghista sperava considerato che nell’ultima settimana si è, nei fatti, trasferito in Sardegna per tirare la volata al suo simbolo che alle politiche era quasi all’11%. Il vicepremier che ha girato a ritmi forsennati ha puntato molto sul risultato delle Regionali facendo leva sul voto dei pastori e promettendo loro di risolvere la vertenza latte nel giro di poche ore. Ma così non è stato e forse, in parte, ha pagato il prezzo.

Tuttavia potrebbe aver doppiato Forza Italia che è tra il 6-10% mentre Fratelli d’Italia al 2,5-5. Ciò la dice lunga sui rapporti di forza all’interno del centrodestra dal momento che il partito di Silvio Berlusconi, anche lui molto presente in Sardegna per non darla vinta al leader della Lega, alle politiche era a quasi al 15%. Ci sarebbe stato quindi un travaso di voti all’interno del centrodestra senza una reale crescita. Se il centrodestra strapperà l’isola al centrosinistra lo si vedrà domani. Di certo il crollo del Movimento 5 Stelle acuisce la crisi interna in vista delle Europee.

L’HUFFPOST

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