Alemanno condannato a 6 anni per corruzione: era lui il politico di riferimento di Mafia Capitale
francesco grignetti roma
Respinge «totalmente» la sentenza e annuncia ricorso in appello per «avere quella giustizia che qui è mancata. Io sono innocente; la sentenza è sbagliata». Quindi, terreo in volto, si allontana da palazzo di Giustizia. È il giorno più nero per Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, ex ministro dell’Agricoltura, ex segretario del Fronte della Gioventù: il tribunale lo ha condannato a 6 anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, 2 anni di divieto di contrattazione con la Pubblica amministrazione, confisca di 298mila euro, più un sequestro di altri 50mila euro perché è in vista un maxi-risarcimento per il Campidoglio e la municipalizzata Ama. Con la condanna di Alemanno per corruzione e finanziamento illecito si chiude il cerchio dell’inchiesta Mafia Capitale.
Sconfitti sono anche i suoi avvocati, Franco Coppi e Pietro Pomanti: «Nel milione di intercettazioni telefoniche e ambientali della maxi-indagine – avevano sostenuto in aula – non ce n’è una in cui si dica che ha preso soldi da sindaco o che è un corrotto o che ha compiuto qualcosa che non avrebbe dovuto fare».
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