Camorra, catturato a Napoli il superboss Marco Di Lauro: era il secondo più ricercato in Italia dopo Messina Denaro
La zona dove è stato catturato era da tempo sotto la stretta osservazione delle forze dell’ordine. Gli investigatori sapevano che il rampollo del potente clan del quartiere Secondigliano non poteva essere molto lontano. Via Emilio Scaglione, la lunga strada che conduce verso la cintura a nord di Napoli, è ad appena una manciata di chilometri dal quello che era il quartiere generale del clan. Avuta la certezza che l’uomo era in casa, polizia e carabinieri sono entrati in azione concludendo il blitz in pochissimo tempo.
Il clan Di Lauro è stato protagonista tra il 2003 ed il 2005 di una delle più sanguinarie faide di camorra. Lo scenario sono stati i quartieri dell’area nord occidentale di Napoli, quelli di Secondigliano e di Scampia. A scatenare la faida che vedeva contrapposti i fedelissimi del clan e alcuni ex appartenenti che decisero di mettersi in proprio, da qui il nome di “girati” o di scissionisti, fu il controllo del traffico di stupefacenti nella zona. Marco, tra i figli di Paolo Di Lauro, soprannominato Ciruzzo ‘o’ milionario’ (per la sua disponibilità finanziaria) è sempre stato considerato il più scaltro.
“Non era armato e non ha opposto resistenza, invece si è preoccupato dei gatti.È stato catturato mentre era a casa con la compagna, mangiava pastasciutta e pistacchi, mentre la compagna faceva le faccende domestiche”, ha detto il questore di Napoli, Antonio De Jesu, che è sceso dai suoi uffici per accogliere i suoi uomini che, insieme all’Arma dei Carabinieri, hanno condotto l’operazione. Soddisfatto anche il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, colonnello Ubaldo Del Monaco, che ha evidenziato che l’azione si è svolta sotto il coordinamento della Dda di Napoli guidata dal procuratore Melillo. “Siamo contenti”, ha aggiunto Del Monaco.
Soddisfazione per l’arresto di Di Lauro è stata espresso dal premier Giuseppe Conte, dai ministri Matteo Salvini e Alfonso Bonafede oltre che dal presidente della Commissione antimafia Nicola Morra.
TGCOM
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