Romano Prodi: “Salvini razzista. Finita l’illusione che fare la faccia cattiva risolva i problemi”
Sulla piazza antirazzista di Milano di sabato 2 marzo dice: “La piazza di Milano non era indignata, era una piazza addolorata, ma non indignata. C’era condivisione, si stringevano la mano, non insultavano gli altri. È un’altra cosa”.
Sul rischio razzista in Italia, l’ex premier spiega: Ripeto: “Secondo me è un momento di riflessione in cui non c’è più il desiderio per definizione di tensione, di lite, che c’era stata fino a qualche mese fa. Adesso la gente comincia a dire “insomma dobbiamo convivere con gli altri perché se no se siamo isolati è sempre peggio”. Non si può litigare con i francesi, i tedeschi e con tutti. Questo è un sentimento nuovo che vedo arrivare”.
Alla domanda se il Pd debba essere più inclusivo, Prodi risponde: “Questa è una cosa estremamente importante. Tutta la democrazia di tutti i paesi europei ma anche di tutto il mondo, non ci sono più i grandi partiti che stanno soli, cui sono i partiti che sanno raccogliere intorno a se degli altri. Questo è un problema non solo per il centrosinistra, è un problema per tutti”.
Sul futuro del Pd e del centrosinistra il professore spiega: “Non è una società verticale la nostra, è una società fatta di tanta gente con tanti interessi, multipla e bisogna raccogliere, nella società italiana bisogna raccogliere, non bisogna imporre”.
Qualcosa di simile a un nuovo Ulivo? “Il nome -sottolinea- lo può cambiare, l’Ulivo non è più di moda, ma l’idea era quella. Mettiamo insieme persone che provengono pure da diverse forme politiche, ma che hanno gli stessi obiettivi. Quindi allora si metteva insieme un riformismo cattolico, un riformismo socialista, liberale, però riformismo e quindi il senso della maggior giustizia sociale che unisce anche ideologie diverse”.
L’HUFFPOST
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