Banche in attesa dei finanziamenti agevolati di Draghi: 720 miliardi in scadenza

In questo panorama di “rischi al ribasso” sull’economia, ovvero la predominanza di possibilità di peggioramento dell’andamento economico, Draghi dovrebbe rassicurare sulla bontà dei “fondamentali”. Quanto alla forward guidance, ovvero l’anticipazione delle scelte monetarie del futuro, non si aspettano significativi cambiamenti. Ad oggi, la Bce prevede che i tassi “si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all’estate del 2019 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine”. I mercati vanno oltre: secondo Bloomberg, gli investitori non scontano innalzamenti del costo del denaro fino al 2020. Molti hanno notato come i soliti “falchi” del direttorio Bce siano rimasti silenti in questi tempi, suggerendo che sono pronti ad abbracciare un’inclinazione più da “colomba” alla Banca centrale. Se qualcosa, in questa frase, dovesse cambiare già nel meeting di marzo sarebbe un segnale inatteso.

Tltro in scadenza, banche italiane le più attente

La scorsa settimana sono emersi dati negativi sul fronte dei prestiti alle società non finanziari: a gennaio – hanno annotato gli economisti di Abn Amro – il flusso mensile al netto delle cartolarizzazioni è sceso per la prima volta in negativo dal giugno del 2017 e la crescita annua ha sensibilmente rallentato. Certo, la dinamica si spiega anche con il freno economico che ha fatto capolino sul Vecchio continente dallo scorso anno e che porta le aziende a domandare meno denaro alle banche per i progetti di crescita. Ma, come ha sottolineato il capo-economista della Bce Peter Praet, l’atteggiamento delle banche è diventato maggiormente pro-ciclico: amplifica cioè le tendenze macroeconomiche in atto. Non a caso, gli istituti si aspettano di stringere i requisiti per dare credito al tessuto produttivo in questa fase dell’anno.

Insomma, per gli addetti ai lavori ci sono tutte le condizioni perché la Bce intervenga con una nuova operazione a supporto delle banche, finalizzata in ultima istanza a riversare maggior credito sull’economia. Di nuovo Hsbc pronostica per il meeting di questa settimana un passaggio intermedio sulle Tltro, che si dovrebbe tradurre in un riferimento al fatto che se ne è parlato. Ma un annuncio vero e proprio a riguardo potrebbe partire solo ad aprile. In pratica, la Bce potrebbe strutturare l’operazione in modo da permettere alle banche di rifinanziare i prestiti in scadenza. Gli economisti dell’agenzia di rating Moody’s sono convinti che un altro round di questi finanziamentii, che di fatto estenda la scadenza di quelli esistenti (ancorando i tassi offerti alla traiettoria dei tassi di riferimento), sia lo scenario più probabile per mitigare il rischio di funding degli istituti e incoraggiare i prestiti all’economia reale.

Tltro, quanti soldi sono arrivati alle banche. La colonna verde (scala sinistra, in miliardi di euro) indica il valore assoluto. Il triangolo azzurro (scala destra) il peso in percentuale sugli asset delle banche

Tltro, quanti soldi sono arrivati alle banche. La colonna verde (scala sinistra, in miliardi di euro) indica il valore assoluto. Il triangolo azzurro (scala destra) il peso in percentuale sugli asset delle banche
Le banche italiane sono le più attente a questi discorsi, visto che hanno poco meno di 240 milardi di fonti Tltro in pancia, più di un terzo dei 720 miliardi totali calcolati dall’agenzia di rating. Insieme alle spagnole, sono in cima alla graduatoria del peso dei fondi Tltro sul totale degli asset con un 6% alla fine del 2018. Le scadenze dell’ultimo finanziamento Tltro (che è quadriennale) cominceranno nel giugno del 2020 per protrarsi al marzo 2021. Ma già dal prossimo giugno (il 2019) le banche che li hanno sfruttati non potranno calcolarli integralmente nel parametro che misura la stabilità della loro liquidità di lungo periodo. Insomma, dovrebbero già pensare a come fare scorta sul mercato per ovviare al problema. A meno che Draghi non intervenga ancora una volta in loro supporto.

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