Salvini: «La Tav si farà, vado fino in fondo». Di Maio: «Irresponsabile»

«Non ho altre ambizioni che questa»

Il problema è che il governo non è mai stato tanto in bilico come ieri. Il vicepremier però dice di non avere paura che la maggioranza possa andare in frantumi. Ma il governo durerà? «Io spero di sì, e farò il possibile perché prosegua… a meno che i no non diventino troppi. Ma non ho paure, se sono convinto di qualcosa, non per me ma per tutti, non vedo di cosa aver paura». Però Silvio Berlusconi già ieri salutava Salvini come il possibile premier di un nuovo governo di centrodestra. Ma il leader leghista scuote la testa con energia: «Salvini è orgoglioso di fare il ministro dell’Interno e vuole continuare a farlo. Io non ho altre ambizioni che questa, non sono interessato a cambiare seggiola». Eppure, la situazione resta nebbiosa. Tra i leghisti l’idea è che i bandi della Telt lunedì debbano partire. A quel punto le aziende interessate potrebbero già presentare le loro autocandidature. Fermo restando una ridiscussione dell’opera tra Italia e Francia: giusto ieri l’ambasciatore francese Christian Masset era a Palazzo Chigi. Se la nuovo discussione non portasse ai risultati attesi, le «clausole di dissolvenza» per sei mesi potrebbero consentire di evitare penali. E Salvini è appunto su questa lunghezza d’onda: «Non ho fatto che dirlo per settimane: di tutto si può parlare, e con tutti. La cosa certa è che chi dice che potremmo usare i fondi della Tav per fare qualche cosa d’altro, non sa quello che dice. La verità è che ci sono 1,2 miliardi di fondi Ue di cui quasi la metà già stanziati. Se non fai più quell’opera, devi restituire quelli già presi e gli altri non li puoi utilizzare per fare altro».

Ma su cosa si dovrebbe discutere ancora dopo tanti anni? «Beh, per esempio i francesi hanno più chilometri di galleria e pagano di meno, io la trattativa a suo tempo l’avrei fatta in maniera diversa. Ma questo non significa che si debba bloccare o smontare un’opera. Io sono per farne tantissime di opere». Ma in che cosa si potrebbe rivedere la Tav così come oggi è concepita? «Conte e Di Maio dicono che si può fare parecchio. L’Unione europea può arrivare a finanziare il 50% dell’opera e non il 40% come adesso in modo che la differenza vada all’Italia. Sarebbero altri soldoni, la mega stazione di Susa poteva avere un senso prima e meno adesso. Sul territorio italiano si possono risparmiare centinaia di milioni. Tutto vero. Quello che è impensabile è spendere altri soldi per riempire il buco già fatto. Il vicepremier si fa prendere dalla foga: «Io voglio il Terzo valico per collegare la Liguria al resto del paese, voglio migliorare l’autostrada del Brennero. Oggi sono stato in Basilicata, è impensabile metterci quattro ore sia in auto che in treno…» . Di più: «L’alta velocità deve arrivare fino a Bari, voglio la Pedemontana, voglio portare il metano in Sardegna. E voglio che i rifiuti italiani non siano portati all’estero, ma siano lavorati in Italia perché siano valorizzati come è oggi è possibile fare».

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