Tav, Luigi Di Maio: “Non mi si può dire ci rivediamo lunedì”
L’esordio del vicepremier in conferenza stampa lascia poco spazio alle interpretazioni: “Sono rimasto interdetto del fatto che la Lega abbia messo in discussione addirittura il Governo, legandolo alla Torino Lione”. Il capo politico del Movimento 5 stelle ha ribadito la posizione sull’opera: “Abbiamo commissionato l’analisi costi-benefici che ha confermato che la ridiscussione del progetto non era ideologica, ma quest’opera non stava in piedi dal punto di vista tecnico”.
Salvini ha preso tempo, affermando che la discussione sulla Torino Lione sarebbe ripresa lunedì. Ma per Di Maio non c’è un’ora da perdere: “Io penso che la giornata di oggi debba essere una giornata in cui continuiamo a lavorare per la ridiscussione dell’opera nel pieno rispetto della posizione francese e per evitare di vincolare i soldi degli italiani lunedì ad un’opera che va ridiscussa. Quindi non mi si può dire ci rivediamo lunedì. Questo è un weekend che deve essere di lavoro”.
Il governo nei prossimi giorni dovrà necessariamente decidere se bloccare o no i bandi sulla Torino Lione. Sul tema Di Maio ha le idee chiare: i bandi non possono essere portati avanti fino a quando non ci sarà una decisione definitiva. Lo ha accennato parlando con i suoi e lo ha ribadito, più volte, in conferenza stampa: “È chiaro ed evidente che se stai per ridiscutere un’opera non puoi vincolare i soldi degli italiani”.
Non manca una frecciatina al ministro dell’Interno che il 7 marzo, nel corso del suo intervento a Dritto e Rovescio, aveva affermato che sulla Tav si sarebbe visto “chi aveva la testa più dura”. Sul punto Di Maio dice: “Questi sono discorsi da bambini. Qui dobbiamo sederci a un tavolo, ridiscutere l’opera come da contratto ed evitare”.
L’HUFFPOST
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