Giorgetti: i 5 Stelle come noi nel ‘94 Infatti andammo a sbattere
di Francesco Verderami
Li osserva e si specchia. Per Giorgetti i grillini sono un tuffo nel passato, sono il «come eravamo» venticinque anni dopo, la riedizione della Lega del ‘94. In loro vede lo stesso spirito movimentista, le stesse sparate rivoluzionarie. Lo stesso epilogo. Da qualche giorno non c’è esponente del Carroccio disposto a scommettere un euro sulla durata del governo dopo le Europee. È quasi scontato dirlo oggi. Quando lo sosteneva il sottosegretario alla Presidenza erano in pochi a dargli retta. Il fatto è che la frequentazione quotidiana a palazzo Chigi gli ha consentito di stilare una sorta di profilo degli alleati a cinquestelle, che «sono ciò che noi siamo stati», che «fanno gli errori che facemmo noi quando arrivammo al governo»: «E noi allora andammo a sbattere». Il ricordo del lontano passato è un modo per esprimere una previsione sul prossimo futuro.
Anche se c’è una differenza tra la Lega di «Umberto» e il Movimento di «Luigi», e secondo Giorgetti sta «nei numeri e nella responsabilità politica che quei numeri determinano». I grillini sono la forza di maggioranza relativa, occupano gangli importanti del potere ma appaiono catapultati in qualcosa più grande di loro. «E ogni volta che tenti di spiegare certe cose, loro reagiscono attaccandoti. Sarà che ognuno vuole sbagliare per conto proprio…». E in fondo a queste parole si scorge un forma di umana comprensione, che spazia su molte cose, ma non su tutte.
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