Boeing: l’Australia mette al bando il 737 Max 8, gli Usa chiedono modifiche al software
WASHINGTON – Dopo lo schianto del volo 302 della Ethiopian Airlines,
diversi Paesi e compagnie aeree hanno deciso di bloccare l’utilizzo dei
Boeing 737 Max 8. Martedi mattina l’autorità per l’aviazione civile
dell’Australia ha sospeso temporaneamente l’uso dell’aereo da e per il
Paese; lo stesso hanno deciso l’autorità per l’aviazione civile di
Singapore – uno dei principali hub del trasporto aereo in Asia -, la
Corea del Sud e le compagnie aeree Aerolineas Argentinas e l’indiana Jet
Airways, che ha cinque Boeing 737 Max nella sua flotta.
Ieri lo stop al veivolo era arrivato da Cina, Indonesia, Etiopia e
Cayman. Gli Stati Uniti hanno deciso di non bloccare questo tipo di
aereo, ma hanno chiesto alla Boeing di apportare modifiche entro aprile al software e al sistema di controllo
Mcas, Maneuvering Characteristics augmentation system, un sistema che
può abbassare automaticamente il muso del velivolo se i dati dovessero
indicare un rischio di stallo.
Boeing ha annunicato che procederà ad un aggiornamento del software
dell’intera flotta dei 737 Max 8, dopo le richieste della Fedaral
Aviation Administration, che includono anche un aggiornamento del
manuale per l’addestramento dei piloti.
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