Boeing: l’Australia mette al bando il 737 Max 8, gli Usa chiedono modifiche al software
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L’Ethiopian Airlines Boeing 737 MAX 8 è precipitato domenica, in un
incidente che ha provocato 157 vittime, tutte le persone a bordo,
compreso otto italiani. Si tratta dello stesso tipo di jet della Lion
Air che si è schiantato in Indonesia a ottobre, uccidendo 189 passeggeri
e membri dell’equipaggio.
La Cina è un grande cliente di questo tipo di velivolo, le compagnie
aeree del Paese hanno 97 aerei della famiglia 737 Max nelle proprie
flotte. Pechino ha deciso di tenere a terra questi Boeing mentre in
India le autorità hanno imposto ulteriori misure di sicurezza alle
squadre di manutenzione e agli equipaggi.
I piloti della compagnia argentina Aerolineas Argentinas hanno
annunciato, tramite il loro sindacato, che non voleranno su questo tipo
di aereo fino a quando non avranno ricevuto “sufficienti informazioni e
garanzie”.
Il titolo Boeing ieri ha perso il 5,36% a Wall Street.
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Le cause dell’incidente non sono ancora note: bisognerà attendere l’esame delle due scatole nere – una contenente i dati tecnici del volo e l’altra che registrava le discussioni e gli allarmi nella cabina di pilotaggio – che sono state trovate lunedì. I tecnici dell’Agenzia per l’aviazione civile etiopica verranno affiancati nella indagini da un team tecnico di Boeing e da investigatori della federal Aviation americana.
La famiglia dei Boeing 737 MAX è il motore delle vendite e dei profitti della Boeing: nel mondo sono operativi 350 737 Max 8. Il 737 Max fa anche parte delle trattative commerciali in corso tra Stati Uniti e Cina: Washington sta spingendo Pechino a piazzare nuovi ordini per riequilibrare la bilancia tra le due maggiori economie del mondo, secondo la stampa statunitense.
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