Giovani senza potere
Abbiamo tutti negli occhi i volti dei ragazzi che venerdì scorso hanno manifestato per difendere l’ambiente nel quale viviamo. Alcune delle risposte alle loro giuste preoccupazioni non potranno che venire dall’Europa. Nessuno si illude che un Paese possa fare da solo in una materia, il clima, così drammaticamente complessa. A fine maggio si andrà al voto in 27 nazioni europee. Forse anche nel Regno Unito ma è un’altra storia. La Brexit, ricordiamo, è stata più una scelta degli anziani. Mentre cartelli e striscioni vengono riposti, la domanda che tutti dovremmo porci — se avessimo un po’ più di rispetto per le prossime generazioni — è una sola. Quanto giovane sarà il nostro voto europeo? Le istanze di quei meravigliosi ragazzi saranno ascoltate e, soprattutto, rappresentate? L’età minima per votare è 18 anni in quasi tutti i membri dell’Ue, Italia compresa.
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