Tra Greta e cantieri
Sarà un festoso rito di passaggio, come sempre. Le trattative tra e dentro le correnti continueranno fino all’ultimo momento nelle salette adiacenti, come sempre. La platea degli oltre mille delegati sarà chiamata a ratificare decisioni prese altrove da altri, come sempre. Ma farà sentire la propria voce e trasmetterà ai dirigenti gli umori di una base in rapida evoluzione. Il grande protagonista dell’Assemblea nazionale del Partito democratico, che si riunisce per la prima volta nella sua nuova composizione eletta dalle primarie del 3 marzo domani all’Hotel Ergife di Roma, sarà comunque lui: Nicola Zingaretti.
Il nuovo segretario riceverà la proclamazione ufficiale dal presidente della Commissione congressuale Gianni Dal Moro, che esaurisce così la propria funzione, svolta in maniera impeccabile pur in un contesto complicatissimo. Poi Zingaretti prenderà la parola per il tradizionale discorso di insediamento, la cui durata è prevista intorno ai 45 minuti. Poi, alle ore 15.30, come primo atto da segretario, si recherà a rendere omaggio ai caduti per la Resistenza al nazifascismo a Porta San Paolo.
Il nuovo leader dem lavora al suo intervento almeno dall’inizio della settimana e continuerà a limarlo nelle prossime ore, anche grazie ai suggerimenti delle persone a lui più vicine. L’Europa, in vista del voto di maggio, sarà certamente protagonista (e qui sarà interessante notare quanto il segretario doserà i riferimenti al Pse e a Macron, quest’ultimo gradito ai renziani). Quindi il lavoro e l’ambiente, messi non in contrapposizione ma come elementi da tenere insieme per disegnare un nuovo modello di sviluppo sostenibile per il Paese.
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