Pd, Zingaretti proclamato segretario: “Governo del Ni e lʼItalia galleggia” | Gentiloni eletto presidente
“Serve un nuovo partito, deve cambiare tutto” – L’ex governatore del Lazio ha quindi affermato di voler un partito che “sia capace di fare autocritica e che guardi alla sofferenza della società. Dobbiamo rimettere al centro la persona. Serve un nuovo partito, il nuovo Pd. L’organizzazione dovrà cambiare, forse dovrà cambiare tutto. Tornino a essere i nostri circoli i luoghi dove gli altri fanno associazionismo – ha aggiunto -. No a filiere di potere che restringono il nostro rapporto con la realtà sociale del Paese. Troppo spesso alla ricchezza positiva del confronto tra territori si è sostituita la freddezza dei terminali correntizi”.
“Spalanchiamo le porte alla generazione verde” – Zingaretti ha quindi annunciato: “Spalanchiamo le porte del nostro partito a questa nuova generazione, ai ragazzi come Greta Thunberg, non abbiamo paura di coinvolgerli”.
“Elettori M5s delusi, non è scontato tornino da noi” – Nel corso del suo intervento, Zingaretti si è soffermato anche sull’attuale coalizione di governo: “Si stanno risvegliando segnali di ripensamento, non solo nell’elettorato del Movimento 5 Stelle”. Non si sente più rappresentata quella domanda di cambiamento che comunque avevano intercettato. Il punto è che non è scontato che tornino da noi”.
“Rimettere al centro giustizia sociale – “Negli ultimi 20 anni non abbiamo percepito che un becero liberismo ha ripreso le redini dello sviluppo – ha affermato -. Ci vuole più riformismo per affrontare il futuro, per migliorare la vita delle persone, di questo ne abbiamo un immenso bisogno e lo faremo, accidenti se lo faremo. E’ indispensabile rimettere al centro della nostra politica la giustizia sociale perché la lotta alla povertà è la condizione per stare meglio tutti”.
“Se il governo non lo fa incontriamo noi sindacati e associazioni” – L’ex governatore del Lazio ha quindi lanciato una proposta: “Se il governo non lo fa, incontriamole noi, le grandi associazioni datoriali e sindacali, le associazioni di volontariato. E confrontiamoci con loro nei prossimi giorni”.
Gentiloni eletto presidente a larga maggioranza – Paolo Gentiloni è stato eletto presidente del Pd a larghissima a maggioranza da circa mille delegati dem a suo favore. Nessun voto contrario, 86 gli astenuti. L’ex premier ha nominato come suoi vice Anna Ascani – protagonista della mozione di Roberto Giachetti – e Debora Serracchiani, che ha appoggiato l’altro candidato alla segreteria Maurizio Martina. Le due mozioni della minoranza alle primarie sono così rappresentate nell’ufficio di presidenza.
Gentiloni: “Il partito serve a vincere, non per posizioni personali” – “Il nostro obiettivo per le Europee è mettere in campo una lista che ci possa consentire di battere la Lega di Salvini – ha detto Gentiloni nel corso del suo intervento -. Penso che tra di noi c’è un clima adatto a questa sfida. Non è per ‘buonismo’ o per ‘volemose bene’. Questo partito deve avere di nuovo in testa che si fa un partito per il Paese e per vincere le prossime elezioni, non si fa un partito per guadagnare posizioni personali”.
I numeri di Zingaretti segretario – Il presidente della commissione congresso Gianni Dal Moro ha formalizzato i risultati delle primarie del 3 marzo: i voti totali sono stati 1.582.083 e quelli validi 1.569.628. In percentuale, Zingaretti ha avuto il 66% (in totale 1.035.955 voti). Dietro di lui, Maurizio Martina con il 22% e Roberto Giachetti con 12%. I componenti eletti dell’Assemblea sono 451 donne e 549 uomini. I delegati della mozione Giachetti sono 119, quelli della mozione Martina 228 e quelli di Zingaretti 653.
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