Il governo nel mirino dei pm: “Su Sea Watch ci fu violazione”
Il 25 gennaio però il procuratore dei minori di Catania prese carta e penna e scrisse sia al Viminale che al Mit per segnalare “i diritti di questi minori stranieri che non potevano essere esercitati se non dopo lo sbarco”. Il problema, sottolinea il pm, è che “non abbiamo ricevuto risposta”. “A rispondere alle sollecitazioni della procuratrice – spiega Report – è solo la Questura di Siracusa, che afferma di non poter agire poiché ‘a livello centrale non era stato ancora individuato il Place of safety (Pos), cioè il porto di sbarco’”.
Secondo la Ajello nella gestione del caso Sea Watch c’è stata “sicuramente una violazione”, almeno “sotto il profilo dei minori“. Dovevano sbarcare subito?, chiede il giornalista. “I minori hanno diritto al permesso di soggiorno in Italia”, conferma la Ajello.
Ora che gli atti sono state inviati alla procura, però, spetta al pm di Catania competente decidere il da farsi. Sia il fascicolo aperto a Siracusa, sia gli atti del procuratore dei minori sono passati al procuratore generale di Catania dopo lo sbarco dei 47 immigrati nella città etnea. Che la violazione “costituisca reato è da vedere – spiega la Ajello – e comunque non sono io a dovermene occupare”.
IL GIORNALE
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