Isis: abbiamo ucciso un italiano in Siria | Il padre di Lorenzo Orsetti: “Caduta tutta la sua squadra”
La madre disperata – “Mi dica cosa è successo… stavo sonnecchiando quando ho sentito il nome di Lorenzo e ho intravisto la sua fotografia al Tg3 della Toscana… Cos’è successo? E’ da ieri che Lorenzo non risponde al telefono”. Al telefono piange la signora Annalisa, mamma di Lorenzo Orsetti, il militante che sarebbe stato ucciso dall’Isis. Ancora non ha avuto notizie ufficiali e le chiede al primo giornalista che la chiama. “E’ un anno e mezzo che è partito, voleva aiutare un popolo oppresso – aggiunge – ma io non dormo più. E’ un bravo ragazzo, ha solo 33 anni, è nato il 13 febbraio 1986. Ha sempre voluto aiutare gli altri”.
Il padre: “Siamo orgogliosi di lui” – “Siamo orgogliosi di lui, della scelta che ha fatto”, “ma ora siamo distrutti dal dolore. Da un anno e mezzo, cioè da quando è partito, stavamo in angoscia, più contenti quando lo sentivamo al telefono, in ansia quando stavamo un periodo senza sentirlo”. Lo ha detto il padre di Lorenzo Orsetti, confermando la notizia dell’uccisione del figlio negli scontri in Siria con l’Isis. “Quando decise di andare a combattere per i curdi, mio figlio ci disse che voleva fare qualcosa per loro, non voleva rimanere senza fare nulla, voleva aiutarli nella loro causa”, ha detto ancora Alessandro Orsetti.
“Era un anno e mezzo ormai che mancava da Firenze – ricorda ancora il padre – Gli dicevamo ‘vieni via, torna, perché la tua parte l’hai già fatta ed è molto importante’. Gli chiedevamo quando sarebbe tornato a casa ma lui rispondeva che la situazione era molto delicata per i curdi e voleva aiutarli ancora nella loro causa”.
Lorenzo ucciso con tutto il suo gruppo –
“Mi ha telefonato il suo comandante curdo e mi ha detto che Lorenzo è
morto insieme a tutti quelli del suo gruppo in un contrattacco
dell’Isis”. E’ quanto ha riferito Alessandro Orsetti. “Sembra che il suo
gruppo sia stato accerchiato, era con una unità araba, ma non so cosa
significhi esattamente da un punto di vista militare – ha aggiunto -. Li
hanno uccisi tutti. E io spero adesso che questa sua morte voglia poter
dire qualcosa per la causa dei curdi. Lorenzo cercava una causa in cui
coinvolgersi, non sopportava di stare, come diceva lui, nel
menefreghismo. Desiderava dare una svolta alla sua vita e già
tre-quattro anni fa si interessava dei curdi e della loro condizione”.
Il padre ha quindi sottolineato che il figlio “è andato via per una
causa, noi siamo contenti per lui, perché in fondo ha fatto una scelta
importante. Certamente eravamo contrari, non gli si poteva dire ‘vai, è
bello’, però abbiamo capito che per lui era una scelta per dei valori in
cui credeva. E il popolo curdo merita che si faccia qualcosa nella sua
lotta contro l’Isis e il fascismo”.
Il padre ha sentito Lorenzo
l’ultima volta il 10 marzo, ma da qualche giorno non leggeva i messaggi
via mail. “Anche l’altra domenica gli abbiamo detto ‘torna a casa, la
battaglia è finita, vieni via, il tuo lo hai fatto'”.
Isis, ucciso in Siria lʼitaliano Lorenzo Orsetti
TGCOM
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