Tav, tensione Roma-Parigi. Conte: “Riequilibrare i costi”. Macron: “Non ho tempo da perdere”

Tav, il 6 aprile in piazza anche imprese e sindacati con “madamine” e associazioni

Ma credo che ogni volta che ci sono dei temi di divisione nazionale o domestici di un paese al Consiglio europeo si perde del tempo e io non ne ho molto da perdere”. Macron pronuncia queste parole nella notte, al termine di un lungo vertice a 27 su Brexit e a poche ore da un bilaterale con Conte, il primo faccia a faccia dopo lo scontro diplomatico tra Roma e Parigi che ha portato alla decisione senza precedenti dell’Eliseo di richiamare il suo ambasciatore in patria. L’attacco è netto.


Il punto: la situazione politica in Italia

L’Italia ha ancora cinque mesi e mezzo per ritirare i bandi avviati sull’opera senza pagare penali. Ma sul governo prosegue il pressing tanto dei Sì Tav quanto dei No Tav, per avere una risposta definitiva: a Roma sabato i militanti del No scenderanno in piazza con associazioni che sono contrarie anche ad altre grandi opere, mentre le imprese e i sindacati annunciano che il 6 aprile saranno in piazza a Torino con tutti coloro che sono a favore della linea ad alta velocità.

Tav, Paolo Foietta: “Folle l’analisi costi-benefici di Ponti. Ma la Torino-Lione è solo rallentata”

di PAOLO GRISERI
Il sistema produttivo piemontese, che lavora a un Manifesto per lo sviluppo del territorio, invoca la realizzazione del progetto originario, inclusa la stazione di Susa. Ma della necessità di abbassare i costi si dicono convinti sia il M5S, che vuole il No, che la Lega, che preme per il Sì: da qui riparte Conte per provare ad arrivare, dopo le elezioni europee, a una decisione.

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