Il caos delle licenze che nessuno controlla
È un po’ come l’angolo morto nello specchietto retrovisore. Non si vede quel che invece c’è.
Nel caso del senegalese dal nome impronunciabile, Ousseynou Sy, una sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza e una condanna a un anno, con pena sospesa, per molestie a minori. Non proprio un bel biglietto da visita per l’autista di un pullman carico di ragazzini. Anzi, un paradosso quasi incredibile. E però in queste intercapedini si era infilato Sy, riuscendo ad eludere ogni controllo e le possibili contromisure. Al quartier generale delle Autoguidovie allargano le braccia: «Non sapevamo nulla nè di una cosa nè dell’altra». In effetti storia patria è zeppa di disastri forse evitabili se ci fossero state banche date in grado di dialogare, rapporti meno formali fra diversi soggetti pubblici, meno burocrazia e più velocità nelle vene del Paese.
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