Un nuovo batterio esiste in natura. Il suo Dna creato dal computer

di ELENA DUSI

ALL’elenco dei viventi oggi si è aggiunta una nuova specie. E per la prima volta non è figlia dell’evoluzione, ma del computer. I ricercatori del Politecnico di Zurigo hanno ordinato a un software di “sfornare” il genoma di un batterio dalle caratteristiche desiderate. I circuiti di silicio si sono messi al lavoro e hanno generato un elenco di lettere: A, C, G e T. E’ il codice del Dna, perfezionato dalla natura in miliardi di anni, che fa corrispondere a ogni gruppo di lettere una serie di proteine: i mattoni che compongono i viventi. L’uomo ha imparato a leggere questa lingua una trentina di anni fa. Ora si sta sforzando anche di scriverla.

Il risultato è il Dna di un batterio artificiale che si chiama Caulobacter ethensis 2.0 ed è un mix di ambizione e (ma ancora per poco) imperizia. I risultati sono stati pubblicati lunedì sera sulla rivista Pnas. Gli scienziati di Zurigo si sono aiutati ispirandosi a un batterio naturale, semplice e innocuo, che vive nell’acqua fresca: il Caulobacter crescentus. Convinti di poterlo migliorare, hanno deciso di tagliare le parti inutili del suo Dna, passando da 4mila a 680 geni.

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