Libia, Conte: “Emergenza umanitaria, rischio di ricadute sui migranti”



“Quadro estremamente fragile e fluido” – “Le informazioni che giungono dal terreno, che risentono di un contesto oggettivamente complesso e soggetto anche a evidenti tentativi di disinformazione e propaganda, descrivono un quadro di situazione estremamente fragile e fluido”. “Nel complesso, si registra al momento un certo equilibrio nei rapporti di forza ed alterne vicende sul piano militare, in un quadro tuttavia di crescente intensità e violenza, con l’utilizzo di raid aerei e l’afflusso su entrambi i lati di armamento pesante. La stessa Missione Onu (UNSMIL) ha rilevato con allarme un probabile aggravamento della crisi nelle prossime ore-giorni, in corrispondenza con l’atteso massimo sforzo di Haftar per entrare a Tripoli”, spiega Conte.

“Lavoriamo fino all’ultimo per transizione” – “Monitoriamo naturalmente di ora in ora le condizioni di sicurezza nel Paese, ma finché queste ultime ce lo consentiranno intendiamo rimanere al fianco del popolo libico e continuare a lavorare in prima linea per assicurare una transizione sostenibile, forti anche del nostro approccio inclusivo e improntato al profondo rispetto della popolazione libica e del senso di responsabilità”.

“Siamo tra i pochi in grado di interloquire” – “Oggettivamente siamo tra i pochi Paesi che possiamo credibilmente interloquire con tutti i principali attori della scena libica”, ricorda il premier.

“L’ambasciata a Tripoli e militari operativi” – “Al momento la nostra ambasciata a Tripoli resta operativa e a pieno regime. Anche il personale militare italiano presente in Libia non è stato evacuato. I nostri interessi sul terreno – sottolinea Conte – sono parimenti tutelati. Monitoriamo naturalmente di ora in ora le condizioni di sicurezza nel Paese”.

L’Ue chiede lo stop di tutte le operazioni militari – Anche l’Unione europea è intervenuta sul conflitto libico, affermando che “l’attacco lanciato dall’esercito di liberazione nazionale di Haftar su Tripoli e l’escalation che ne è seguita stanno mettendo in pericolo i civili, inclusi migranti e rifugiati”. Secondo Bruxelles è stato inoltre “interrotto il processo guidato dall’Onu, con il rischio di gravi conseguenze per la Libia”. Pertanto l’Ue “chiede a tutte le parti di cessare immediatamente le operazioni militari. L’esercito di liberazione Nazionale e tutte le forze a Tripoli o nelle sue vicinanze devono ritirarsi e rispettare la tregua richiesta dall’Onu”.

TGCOM

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